Confesercenti Vicenza: "2014 peggio delle aspettative, aperture domenicali un vero flop"
Mercoledi 24 Dicembre 2014 alle 18:57 | 0 commenti
Confesercenti traccia il bilancio del 2014 tra dati statistici in Veneto e sondaggi nazionali commissionati all’agenzia SWG: numeri dai quali escono segnali preoccupanti, anche se le persone intervistate dimostrano una voglia di reazione e di speranza per questo Natale, nonostante le difficoltà . Vincenzo Tamborra, presidente di Confesercenti Vicenza, riassume così la situazione: “tutto è andato addirittura peggio delle aspettative, siamo nel terzo anno di crisi, schiacciati tra pressione fiscale, riduzione del credito e consumi precipitati, pessimi anche nel periodo saldiâ€.
“Dal 2012 – continua Tamborra - si è abbattuta su queste imprese anche la assurda liberalizzazione delle aperture domenicali del commercio, contrastata da Confesercenti con Liberaladomenica. La proposta del Governo Monti, con lo scopo di rilanciare consumi e occupazione, è stato un vero flop e in un anno ha fatto perdere oltre 100 mila posti di lavoro a livello nazionale, diverse migliaia anche nel Veneto. Non c’è stato momento di prendere fiato, anche se dalle nostre previsioni un po’ di ossigeno dovrebbe arrivare a Natale, sintomo di quanto spirito di reazione e volontà abbiano ancora i veneti e gli italianiâ€.Â
I dati economici in Veneto e a seguire i risultati dei sondaggi:
Nel solo 2014 il Veneto si trova con un saldo totale negativo per il Commercio e il Turismo di circa 2000 imprese in un’annata da cui ci si attendeva finalmente un’inversione di tendenza. La volontà di reazione c’è, 2.275 imprese del commercio hanno aperto ma hanno chiuso altre 3.457 con un bilancio di -1.182. Nel turismo, intendendo alloggi e ristorazione, si parla di 1.354 nuove imprese e 2.158 cessate, quindi con -804. In Italia il saldo negativo in questo settore è di 35.298 imprese mentre nel complesso si parla di 107.500 chiusure.
Aldilà del bilancio di natimortalità , è ancora più importante prendere in considerazione la durata delle imprese del commercio al dettaglio, che mostrano di avere vita troppo breve. A Giugno 2014 il 41% delle attività aperte nel 2010 è già sparito, un'impresa su quattro dura addirittura meno di tre anni. La stima per il Veneto è di oltre 1.500 aziende che in poco tempo hanno chiuso i battenti bruciando un capitale di investimenti per diverse centinaia di milioni di euro.
A preoccupare notevolmente è anche la dinamica dei prestiti bancari, l'Osservatorio sul Credito alle imprese di Confesercenti sottolinea come gli istituti tendano a dare credito alle imprese maggiori lasciando in caduta libera quelle più piccole e a gestione famigliare.
A giugno 2014 si è esaurito il credit crunch, ossia il razionamento del credito o la chiusura, anche parziale, del rubinetto del credito nei confronti delle imprese che occupano almeno 20 addetti con una crescita a livello veneto dei prestiti del 5,4% e nazionale del 2,3%, viceversa nelle aziende da 6 a 19 addetti e ancor di più nelle aziende fino a 5 addetti si assiste nel Veneto ad un pesante calo dei prestiti che è su base annua del -2,9% nelle prime e addirittura il -6,7% nelle seconde più accentuato rispetto allo stesso calo nazionale rispettivamente dell' -1,7% e del -4,9%. A soffrire di più quindi come sempre sono le imprese più piccole che costituiscono però l'asse portante della occupazione dei settori del commercio e del turismo nel Veneto, settori che a loro volta rappresentano in assoluto la componente maggioritaria sul totale della occupazione. Si attendono quindi i decisivi provvedimenti governativi di riduzione del cuneo fiscale promessi, con apertura del credito con intervento della Banca Centrale Europea, di semplificazione burocratica e amministrativa.
A Natale, il Sondaggio Confesercenti-SWG trova una situazione peggiorata per un italiano su due, ma resiste la speranza e la tendenza sarà quella di spendere, malgrado tutto, qualcosa in più per far festeggiare il Natale soprattutto ai bambini, puntando su regali utili e convenienti. Le tredicesime ammonteranno quest’anno a 42 miliardi (in media 8 euro in più a lavoratore) e alimenteranno spese per 22 miliardi, ma il resto, e non è poco, servirà per pagare le imposte (per complessivi 11 miliardi a dicembre fra Tasi, Imu ed addizionali). Il 47% degli italiani ancora si dice fiducioso, il 22% invece non vede prospettiva, il 18% è rassegnato, il 5% impaurito e l’8% indignato. Rispetto al passato il 54% pensa che nel 2014 l’Italia sia inesorabilmente peggiorata, il 40% invece la vede stagnante, mentre solo uno sparuto gruppo (6%) intravede profili di miglioramento. Tutti chiederebbero a Babbo Natale non doni ma riduzioni in ordine meno: disoccupazione (35%), tasse (30%), privilegi e abusi di potere (24%), calamità naturali disastrose (6)e criminalità (5%)
Natale, Sondaggio Confesercenti-SWG:
nel 2014 Italia peggiorata per un italiano su due, ma resiste la speranza.
Regali, mini-crescita della spesa: quest’anno per i doni 7 miliardi, 270 milioni in più sul 2013.
Ma il 71% sceglie convenienza rispetto a qualità . I prezzi non fanno più paura, ma il fisco sì tasse e tariffe frenano gli acquisti di 1 italiano su 4
Crescono le tredicesime: totale è 42 miliardi, 8 euro in più a lavoratore rispetto al 2013: 22 miliardi andranno per spese e acquisti, 12,8 miliardi per saldare pagamenti in sospeso e mutui. Crolla il risparmio.
Meno doni per parenti ed amici, ai più piccini regali utili: vestiario ma anche i giochi di una volta
Nel 2014 l’Italia è peggiorata per la maggioranza degli italiani (il 54%) ma la speranza è ancora più forte delle difficoltà . E’ questo l’atteggiamento con il quale gli italiani si avvicinano alle festività di fine anno, durante le quali il pensiero resterà rivolto ai problemi più gravi – disoccupazione e fisco – ma la tendenza sarà quella di spendere, malgrado tutto, qualcosa in più per rendere il Natale, specie quello dei bambini, ancora una festa in piena regola. Tanto che malgrado la stagnazione busseranno alle porte delle famiglie doni per 7 miliardi di euro. Le tredicesime ammonteranno quest’anno a 42 miliardi (in media 8 euro in più a lavoratore) ed alimenteranno spese per 22 miliardi, ma il resto, e non è poco, servirà per pagare le imposte (per complessivi 11 miliardi a dicembre fra Tasi, Imu ed addizionali).
Natale fra speranza ed un anno difficile alle spalle
La prosecuzione della crisi e le “tasse natalizie†dunque spingono a rendere prudenti le feste degli italiani, che però non smettono di aver fiducia nel futuro: il 47% dei nostri concittadini, infatti, arriva al Natale 2014 mantenendo la speranza, contro un 22% che si sente sfiduciato ed un 8% che si definisce indignato. Un dato di fiducia, che arriva nonostante la maggior parte degli intervistati dia un giudizio negativo sull’anno appena trascorso: il 54% pensa che nel 2014 l’Italia sia peggiorata, il 40% invece la vede stagnante, mentre solo uno sparuto gruppo (6%) intravede profili di miglioramento. E’ quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti SWG sul Natale degli italiani.
Complessivamente, il 29% delle persone intervistate ha dichiarato di attendersi un Natale peggiore di quello del 2013; il 48% – il 2% in più dello scorso anno – ritiene che sarà uguale, mentre il 23% scorge miglioramenti in arrivo.
DOMANDA: Pensi ora alle prossime feste di Natale. Come arriva al Natale?
speranzoso | 47 |
sfiduciato | 22 |
rassegnato | 18 |
indignato | 8 |
impaurito | 5 |
(valori %)
DOMANDA: E rispetto allo scorso anno si aspetta che questo Natale sarà :
| 2007 | 2013 | 2014 |
uguale | 57 | 46 | 48 |
peggiore | 19 | 32 | 29 |
migliore | 24 | 22 | 23 |
non sa- non risponde | 2 | / | / |
(valori %)
Le richieste sotto l’albero: riduzione di disoccupazione, fisco e privilegi priorità per gli italiani
Il lavoro rimane la prima preoccupazione degli italiani. Tra le priorità che, se potessero, gli italiani indicherebbero al Governo, c’è la lotta alla disoccupazione, intervento desiderato dal 35% dei rispondenti. Segue la richiesta di una riduzione del peso fiscale (indicata dal 30%) e dei privilegi e degli abusi (24%). Pochissime preferenze, invece, raccolgono gli interventi per ridurre la micro-criminalità (5%) e i rischi di calamità naturali, indicati solo dal 6% nonostante i recenti, tragici avvenimenti.
DOMANDA: Cosa chiederebbe al Governo-Babbo Natale come priorità per il 2015?
Ridurre la disoccupazione | 35 |
Ridurre le tasse | 30 |
Ridurre i privilegi e gli abusi | 24 |
Ridurre i rischi di calamità naturali | 6 |
Ridurre la micro-criminalità | 5 |
(valori %)
La spesa di Natale 2014: i prezzi non spaventano più, le tasse sì
Il 60% degli italiani ridurrà , comunque, le spese natalizie, contro il 34% che ha intenzione di spendere come lo scorso anno e il 6% che aumenterà il suo budget. Tra i fattori che condizioneranno la spesa in questo Natale, si registra il crollo dello spauracchio dei prezzi: indicati come fattore condizionante solo dal 16% degli italiani, contro il 41% del 2007. Un effetto chiaro del rallentamento dell’inflazione registrato negli ultimi 12 mesi. Cresce, invece, il numero di coloro che addita le tasse e le tariffe fra gli ostacoli agli acquisti natalizi: adesso sono circa 11,8 milioni (il 25%), quasi 3 milioni in più dello scorso anno, quando a lamentarsi dell’imposizione fiscale erano 8,9 milioni di persone (il 19%). L’eccesso di pressione fiscale è diventato così l’ostacolo principale allo shopping natalizio dei nostri concittadini.
DOMANDA: Quali dei seguenti eventi potrà condizionare le sue spese natalizie: e poi?
| 2007 | 2013 | 2014 |
tasse e tariffe | 19 | 21 | 25 |
situazione economica | 20 | 24 | 20 |
prezzi | 41 | 21 | 16 |
lunghezza della crisi economica/ incertezza sul futuro | / | 14 | 18 |
erosione del risparmio | 6 | 10 | 11 |
preoccupazioni rispetto al posto di lavoro | 8 | 9 | 8 |
niente potrà condizionare le feste natalizie | 6 | 1 | 2 |
(valori % confronto temporale – somma delle risposte riportata a 100 senza le non risposte)
Le tredicesime 2014
La bassa inflazione e gli aumenti contrattuali hanno portato a un leggero aumento del monte totale delle tredicesime: questo dicembre la cifra complessiva è di 42,3 miliardi, con una variazione dello 0,6% sul 2013. Un piccolo aumento, che si traduce in un mini-incremento di 8 euro a persona. Diminuiscono però i percettori: questo Natale 1 italiano su 4 dichiara di non avere nel proprio nucleo familiare nessuno che benefici della tredicesima, contro il 22% dello scorso anno.
Comunque, il lieve aumento del monte tredicesime è eroso dalle pendenze degli italiani: circa 12,8 miliardi del totale della mensilità aggiuntiva andrà a saldare conti in sospeso e mutuo, con un aumento del 9,2% rispetto al 2013. Crolla, invece, il risparmio: i percettori di tredicesima metteranno da parte, questo dicembre, solo 7,4 miliardi. E’ il 15,9% in meno rispetto allo scorso anno, per un saldo negativo di oltre 1 miliardo di euro. Più della metà dell’ammontare complessivo (22 miliardi) verrà invece investita in acquisti: 15 miliardi circa saranno utilizzati per spese per la famiglia o la casa, mentre 7 miliardi serviranno a mettere i regali sotto l’albero.
 Tabella: Tredicesima nel 2014, ammontare complessivo ed utilizzo (valori in milioni di euro)
| 2014 | Variazioni 2014-2013 | |
|
| var. assolute | var. % |
Totale monte tredicesime | Â Â Â 42.391 | Â Â Â Â Â Â + 253 | +0,6% |
Tredicesime spese per acquisti | Â Â Â 22.068 | Â Â Â Â Â Â + 578 | +2,7% |
|
|
|
|
Come viene utilizzata la tredicesima: |
|
|
|
spese per casa e famiglia | Â Â Â 15.056 | Â Â Â Â Â Â Â Â Â +308 | +2,1% |
saldare conti in sospeso e mutuo | Â Â Â 12.880 | Â Â Â Â Â Â +1.081 | +9,2% |
risparmio /investimenti | Â Â Â Â Â 7.443 | -1.406 | -15,9% |
regali | Â Â Â Â Â 7.012 | Â Â Â Â Â Â Â Â Â +270 | +4,0% |
Fonte: elaborazioni Confesercenti su dati Istat e indagine SWG
I regali per il Natale 2014
Le famiglie italiane non rinunceranno alla tradizione magica del Natale ed ai regali da scartare: quest’anno, sotto gli alberi addobbati da luci e decorazioni, verranno scartati doni per 7 miliardi di euro, con una leggera crescita della spesa di 270 milioni rispetto al 2013. Circa il 14% degli intervistati del sondaggio afferma di voler spendere di più per i regali rispetto alle festività dello scorso anno, mentre il 31% opta per una spesa in linea con il 2013 ed il 55% sceglie invece, per quest’anno, di spendere meno. Tra gli italiani permane, quindi, un atteggiamento di grande prudenza e quest’anno la convenienza sarà la parola d’ordine per destreggiarsi tra le vie dello shopping natalizio: il 71% del campione risponde, infatti, che si potrà permettere regali convenienti per festeggiare, mentre solo il 16% preferirà regali di qualità per i propri cari ed, infine, un 13% ammette che non potrà permettersi nessun regalo. Per i più piccoli si tenderà , però, ad orientare la scelta verso regali utili, come evidenzia la scelta del 43% del campione, ma un 31% non rinuncia alla tradizione dei giochi di una volta ed, infine, un 12% che opterà per sorprese tecnologiche. La ponderazione negli acquisti mostra una scelta di limitare le spese per i doni di parenti (il 18% contro il 16% del 2013) ed amici (il 18% rispetto al 14% dello scorso anno) ma gli italiani saranno meno severi con il partner (il 9% come lo scorso anno), i bambini (solo il 5%) ed i pranzi e le cene delle feste natalizie (il 9%).
DOMANDA: Su quali dei seguenti acquisti crede che quest’anno cercherà di limitare le sue spese. E poi?
| 2007 | 2013 | 2014 |
regali per i parenti | 10 | 16 | 18 |
regali per gli amici | 11 | 14 | 18 |
viaggi | 12 | 14 | 15 |
regali/spese per se stesso | 20 | 16 | 16 |
pranzo/cena di Natale e Capodanno | 6 | 10 | 9 |
regali per il coniuge/partner | 7 | 9 | 9 |
regali per i bambini | 5 | 6 | 5 |
su tutti questi | 10 | 8 | 5 |
su nessuno | 16 | 1 | 1 |
non farà regali | 3 | 6 | 4 |
(valori %) confronto temporale – somma delle risposte riportata a 100 senza le non risposte
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.