Biblioteche vicentine: pregi e difetti per studenti troppo esigenti
Venerdi 18 Luglio 2014 alle 20:22 | 0 commenti
Gli studenti vicentini che abitano il quartiere del centro sanno che andare alla biblioteca pubblica di via Colombo è molto diverso dal tentare di concentrarsi in quel filò popolare che è Palazzo Costantini, sempre che non si decida di passare la propria giornata culturale nel vicino Palazzo San Giacomo (sede centrale della Biblioteca Civica Bertoliana), luogo di lettura in cui regnano il silenzio e la serietà (forse per la maggioranza di futuri avvocati che bazzicano di lì).
Ma se la tranquillità di Palazzo San Giacomo viene boicottata è a causa dell’infausto divieto di portare zaini e borse nel prescelto tavolo di studio, con l’obbligo, a volte fugacemente eluso, di lasciare qualsiasi effetto personale all’interno di un apposito armadietto. Tranne i libri, ovviamente. Sperando che la bibliotecaria non si accorga del fatto che dietro la schiena avete una bottiglia d’acqua per dissetarvi durante le pause (forse teme che la vostra bottiglia possa assumere le sembianze di un idrante impazzito).
Ecco perché molti ragazzi del centro preferiscono assolvere agli impegni scolastici nella quiete distesa della biblioteca di Villaggio del Sole. Quiete che d’estate sparisce.
Sì, perché la biblioteca del Villaggio fiancheggia proprio il campetto da calcio del quartiere, per la gioia degli studenti che affrontano la sessione estiva. Con la conseguenza che, già a partire dalle 15:00 del pomeriggio, urla e felicitazioni per qualche miracoloso goal cominciano ad invadere i timpani degli eruditi, contrastando palesemente con l’invito al silenzio che si legge entrando nella struttura pubblica. Concentrazione che viene meno durante tutto l’orario di apertura, visto che la biblioteca apre dalle 14:30 del pomeriggio.
Ma la convivenza, si sa, impone la sopportazione. E allora, cari studenti, non vi resta che rassegnarvi alla cosa e, magari, ricordarvi di quando eravate bambini voi.
In caso contrario, c’è sempre la Bertoliana.
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