Vicenza missing: Evans Soligo
Martedi 2 Ottobre 2012 alle 15:12 | 0 commenti
Solo due anni a Vicenza ma in mezzo al campo non c'è ancora una vera alternativa: faccia pulita, mai un’espulsione, l'ex biancorosso ha scelto di tornare a Salerno con i colori della Paganese (neopromossa in Prima Divisione) per tornare alle emozioni del calcio d’altri tempi: un po' quello che ci piaceva di lui.
Evans Soligo, dopo la partenza da Vicenza ci racconti un po’ la nuova esperienza a Pagani, città di trentamila anime vicina a Salerno...
Il clima sportivo non è diverso dai miei tempi alla Salernitana, anche qui si vive a ‘pane e calcio’, logicamente una realtà più piccola ma che vuole ritagliarsi il suo spazio. Il nostro girone è ostico, abbiamo diversi giocatori di esperienza (vedi Fusco, Marruocco, Romondini, Fava ndr) per fronteggiare un campionato ricco anche di derby. Siamo partiti abbastanza bene, la nostra miglior partita proprio contro l’Avellino (oggi capolista), un pareggio al Partenio –Lombardi che ci va anche stretto. Il nostro cammino continua
Tu conoscevi l’allenatore Grassadonia per averci giocato insieme nella stagione 2008-2009, è lui che ti ha chiamato?
Proprio così, conosco bene Gianluca che tra l'altro proprio quell'anno è stato mio allenatore. Mi ha dato fiducia, finora ho sempre giocato e mi sto togliendo nuove soddisfazioni
Sei tu che hai voluto lasciare Vicenza o non rientravi nel progetto? Ti è dispiaciuto lasciare la R del Lane?
Eh sì, a Vicenza sono stato molto bene, mi dispiace che a pochi metri dal traguardo siamo retrocessi. Da lì un insieme di circostanze, tra cui il contratto in scadenza, le incertezze per il futuro della squadra mi hanno portato alla scelta, non facile. Â
A mente fredda cosa è mancato nella stagione scorsa?
I punti. Non eravamo inferiori a diverse squadre, anche se avevamo dei limiti e purtroppo non siamo riusciti ad esprimere tutto il nostro potenziale.  Una stagione incasinata, eppure siamo riusciti a lottare per l’ultima chance: sembrava fatta, ma è andata storta.
Il Vicenza è rimasto in B e con alcuni innesti si è rialzato. Rimpianti?
Ma no, è bello vedere il Vicenza competitivo e aver dato una mano a guadagnare i playout che almeno  hanno permesso ai miei vecchi compagni di crescere, ne sono felice
Eppure  in mezzo al campo si ha la sensazione che manchi un mediano come te, se in futuro ci fosse uno spiraglio torneresti?
Ora come ora  è difficile valutare… ripeto io sono stato bene a Vicenza, oggi sono un giocatore della Paganese, sto bene anche qui, poi nel calcio non si può mai sapere
Cosa ti ha portato a tornare in Campania, ci sono motivi affettivi  oltre che professionali?
Sai volevo un posto dove non ricominciare daccapo e Pagani è a un passo da Salerno dove ho passato cinque anni splendidi, porto sempre il numero 39 di quando ero capitano granata, i numeri dei miei figli.  Ma le motivazioni sono professionali, mia moglie è di Marghera come me, per il momento ho il contratto di un anno qui poi vediamo
E quale il tuo ricordo più bello del Vicenza che ti porti addosso?
Non ne ho uno in particolare, ce ne sono tanti, sia nelle partite buone che nelle annate storte, Vicenza mi ha dato tanto e gliene sarò sempre riconoscente.Â
Grazie Evans, e che il cielo azzurrostellato ti sia propizio!
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