Berlato tra profughi, caso Moretti e macellazione
Martedi 25 Marzo 2014 alle 15:47 | 0 commenti
Sergio Berlato, FI - L’ennesima emergenza profughi, arrivati come un fulmine a ciel sereno anche nel vicentino, è “la dimostrazione palese che il Governo Renzi ha scelto coscientemente di mantenere sotto traccia una questione che invece andava affrontata in altro modo†– spiega il deputato italiano al Parlamento europeo Sergio Berlato.
“Scaricare sui sindaci un’emergenza di questo tipo è un atto di irresponsabilità politica che non può essere sottaciuta. A questo punto – continua Berlato – diventa inutile interrogarsi sui motivi per cui molti Veneti si fanno attrarre dalle sirene dell’indipendentismo; se tale è la considerazione dello Stato centrale verso il territorio è inevitabile che i Veneti reagiscano di conseguenza. Questa non gestione dei problemi da parte dello Stato, restituisce forza a dei concetti che sembravano superati dagli eventi e dalla storiaâ€.
“Gi enti locali ricevono ogni anno sempre meno risorse – conclude Berlato – e non è pensabile gravarli anche dell’onere del mantenimento di ogni profugo che entra nel nostro Paese, sempre che si tratti realmente di profughi in cerca di aiuto, visto che in più di qualche occasione hanno fatto perdere le proprie tracce appena hanno potutoâ€.
“Il caso Moretti deve far riflettere e deve imporre un cambio di rotta per rispetto delle tante, ormai troppe persone che un lavoro nemmeno ce l’hanno†interviene così l’on. Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo, in merito alla diatriba scatenata dall’ipotesi di tagliare gli stipendi dei manager pubblici.
“Ero già intervenuto mesi fa sull’argomento – prosegue Berlato – facendo notare che quando si parla di "caste" sarebbe bene accendere i riflettori sulla gestione della Pubblica Amministrazione nel nostro Paese ed il trattamento economico riservato alle figure dirigenziali apicaliâ€:
“Pochi mesi fa – ricorda l’europarlamentare - vennero diffusi i dati OCSE che mostravano come i compensi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione nel nostro Paese, risultavano essere il triplo rispetto alla media dei paesi dell'area OCSEâ€.
“Tutti i giorni siamo costretti ad assistere al dramma di famiglie sul lastrico e imprese che gettano la spugna per mancanza di risorse - prosegue Berlato – ed è sinceramente intollerabile dover anche ascoltare le lamentele di dirigenti che percepiscono compensi anche mille volte superiori a quelli di un operaio dell’azienda che gestiscono. Questi possono anche lasciare l’incarico che ricoprono se non lo ritengono  gratificante economicamente e dare il posto ad altri".
“In un momento storico come questo – conclude Berlato – dove ogni cittadino italiano è chiamato a compiere degli sforzi per uscire dalla spaventosa crisi economica ed occupazionale che stiamo attraversando, non è più sostenibile continuare ad elargire compensi spropositati che gravano sulle spalle dei contribuentiâ€.
“La Danimarca o qualsiasi altro Stato membro dell'Ue, ha posto in essere un divieto di macellazione rituale della carne che appare in contrasto con i principi fondanti dell’Unione Europea, oppure ha agito nel rispetto degli stessi? Nel caso quali provvedimenti intende adottare per evitare che un certo tipo di informazione manipolata e volutamente distorta inciti l’odio tra cittadini?â€.
E’ quanto chiede Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo del Ppe/Fi, in un’interrogazione scritta alla Commissione europea depositata oggi, rispetto ad alcuni informazioni presumibilmente distorte sulla macellazione rituale per la produzione di carne. Nell’interrogazione l’on. Berlato spiega infatti: “Nello scorso mese di febbraio alcuni media italiani hanno riportato la notizia relativa alla decisione del governo danese di vietare la macellazione rituale per la produzione di carne Halal e Kosher, su pressione delle associazioni animaliste, e che il ministro dell’Agricoltura danese Dan Jorgensen, avrebbe sostenuto in proposito che i diritti degli animali vengono prima della religione. Tali mezzi d'informazione, dopo aver dato grande spazio ai commenti esultanti delle associazioni animaliste italiane, da sempre contrarie a qualsiasi forma di macellazione rituale, che definiscono “incompatibile con il diritto internazionale dei diritti degli animaliâ€, hanno riferito anche che alcuni rappresentanti delle comunità Ebraiche e Islamiche avrebbero reagito al provvedimento definendolo “puro antisemitismo", una "chiara interferenza nella libertà di credo" e una “violazione dei diritti di una minoranza che non ha il potere politico per difendersiâ€.
“La LA.I.FF.( Federazione Sindacale Italiana di Lavoratori Immigrati)- prosegue il deputato europeo nel documento-, aderente a FederFauna, ha chiesto di intervenire per verificare se i fatti e le posizioni riportate dai media italiani siano corrispondenti al vero e per capire fino a che punto uno Stato membro possa, spinto da lobby potenti come quella animalista, legiferare in contrasto con le norme comunitarie che garantiscono i diritti di tutti i cittadini europei. Sembrerebbe, però, che la notizia riportata dai media italiani sia l’ennesimo travisamento della realtà , perché tratta da fonti inattendibili e di parteâ€.
 L’on. Berlato sottolinea: “In seguito auna verifica effettuata nei giorni scorsi attraverso Internet, emergerebbe che la Danimarca non abbia affatto vietato la macellazione rituale, ma abbia imposto unicamente che il bestiame venga stordito prima o appena dopo essere stato sgozzato, al fine di conciliare i diritti religiosi delle persone con le esigenze di benessere degli animali. La macellazione rituale, infatti, prescriverebbe che gli animali, prima di essere uccisi con un solo taglio alla gola eseguito con un coltello affilatissimo, in modo da provocarne l’immediata morte e il completo dissanguamento, debbano essere in salute, senza segni di malattia, non feriti né danneggiati fisicamente in alcun modo, che siano cioè integri quando se ne versa il sangueâ€.
“Ho chiesto anche quindi- conclude il deputato europeo- se la Commissione sia in grado di affermare, in maniera inequivocabile, che non esiste un "diritto internazionale dei diritti degli animali", sussistendo unicamente "esigenze" degli animali e non "diritti", in quanto questi ultimi sono riservati ai soli esseri umaniâ€.Accedi per inserire un commento
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