Berlato e liste Pdl venete: martedì richiamerò la procura sulle mancate indagini sugli appalti
Sabato 19 Gennaio 2013 alle 17:44 | 0 commenti
Dopo «l'affronto» subito da parte del coordinamento nazionale del Pdl che ha cassato le indicazioni locali Sergio Berlato non si dimette, così come tutto il coordinamento, e martedì, come registrato nel nostro video, andrà «in procura di Vicenza,  se questo non mi verrà ... fisicamente impedito, per richiamarla, nella mia doppia veste di eurodeputato e coordinatore provinciale del Pdl, a fare gli accertamenti dovuti e che non mi risultano come mai avviati sul sistema di potere che da decenni, secondo molte inchieste giornalistiche e informazioni in mio possesso, condizionerebbe gli appalti».
«Questo avviene soprattutto nelle infrastrutture e per la sanità da parte di storici gruppi di potere del Pdl ben noti e a favore degli stessi studi professionali per la progettazione e di aziende sempre e sole ad aggiudicarseli» continua lucidamente Berlato dopo aver fatto notare col consenso di tutti i consiglieri presenti che «visto il rilievo del mio passo in procura, di cui darò ampia visibilità pubblica, questa non è una reazione al fatto specifico, sia pur grave, dell'azzeramento dei poteri democratici e statutari dell'organo del partito da me coordinato. Ho provato a capire se potevo modificare certi comportamenti con l'azione politica e democratica dal tempo dei congressi, le nostre uniche elezioni libere svoltesi ultimamente in assenza delle primarie che volevamo. Ma i vertici non le hanno volute per fare quello che hanno fatto: contraddire gli impegni presi per il rinnovamento candidando in cima alle lsiet anche quattro avvocati di Berlusconi. Ora vi assicuro che la protesta sta montando da tutte le province venete ad esclusione di Belluno e molti elettori ci dicono che rinforzeranno il partito del non voto. Noi resteremo, però, a portare avanti la nostra lotta, perchè è persa una battaglia ma non la guerra. Inviteremo a votare, anche se lo faremo con minor entusiasmo, per il Pdl ma anche con la mia denuncia in procura dimostreremo che non molliamo come forse pensavano i vertici, a partire dal vice regionale Zorzato, usando gli Zanettin e i Galvanin di turno come semplici loro strumenti per perpetuare un sistema che non funziona».
Detto questo Berlato ha occupato ancora di più la scena stracciando su loro richiesta tutte le adesioni alle candidature espresse dal coordinamento, incluse quelle di Hüllweck e Tredese, già parlamentari, e dei tanti giovani e delle molte donne scelte dal coordinamento provinciale per offrire nuovi volti agli elettori del Pdl.
E a domanda di chi scrive sul più volte citato libro inchiesta  di Renzo Mazzaro che denuncia, oltre a protagonisti trasversali del malaffare veneto, la galassia politica, cioè, che ruota intorno a Galan e Sartori, anche lo studio Altieri e varie aziende tra cui le vicentine Maltauro e Gemmo, Berlato ha affermato categorico: «non mi risulta che per i fatti denunciati e le accuse fatte il giornalista sia mai stato querelato».
All'altra domanda di un collega sul perchè proprio a Vicenza siano esplose le lotte più dure nel Pdl l'eurodeputato e coordinatore provinciale del Pdl ha così risposto: «forse perchè è proprio a Vicenza che c'è uno snodo fondamentale di quel sistema di appalti, per la cui liceità , se verrà confermata dalla magistratura, sarò il più felice. Perchè io sono leale insieme con tutti quelli che la base ha democraticamente eletto e continuerò a lottare, ma nel partito. Mi commissarieranno? Sulla base di quale comportamento che non sia stato totalmente rispettoso di statuto e regole? Se lo facessero avrei ancora più forza!».
Che la battaglia, anzi la guerra avrá conseguenze anche sulla politica cittadina è facilmente immaginabile specialmente se il sistema di potere contro cui si è rivolto Berlato dovesse trovare riscontri legali, vista, ha osservato Berlato «la vicinanza all'attuale amministrazione, coperta, c'è da dirlo, da un'opposizione inesistente, di quelle aziende che avrebbero usufruito della benevolenza dei poteri politici denunciati da Mazzaro  ...».
Quindi, è stato chiesto,  via libera alla candidatura in città di Manuela Dal Lago? «Quando dovesse arrivare sul tavolo del coordinamento provinciale "- ha risposto il coordinatore provinciale - ne discuteremo come sempre collegialmente anche in base a progetti e proposte, al di là delle buste chiuse con candidati e programmi di cui si vaneggia, anche se poi la decisione finale andrà presa considerando tutte le variabili e il fatto che Vicenza è una città di importanza nazionale nel quadro politico ...».
A quel punto si allargava il sorriso di Gerardo Meridio, presente anche lui, candidato al senato col Mir di Samorì e che non nasconde una sua qualche ambizione aggiuntiva. Per fare il sindaco ma, soprattutto, dice, «per impedire la conferma di quello attuale, Achille Variati, che parla e non fa. E se fa lo fa male ...».Â
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.