Bepi De Marzi: il nostro alpino Matteo Miotto, morto "per gli altri" per leghista Busetti
Martedi 4 Gennaio 2011 alle 23:06 | 0 commenti
di Bepi De Marzi
"I nostri ragazzi non devono morire per gli altri". Ho provato un profondo senso di vergogna, ascoltando in televisione questa frase dalla sindaca leghista di Thiene. E in questi giorni si è mostrata con la fascia tricolore, indossata pensando magari a un'altra bandiera, nel funerale del nostro Matteo Miotto, volontario alpino, morto "per gli altri" in Afghanistan (nella foto al cimitero di Thiene).
I ministri della Lega hanno detto più volte che, recitando la formula di fedeltà alla Repubblica Italiana davanti al Capo dello Stato incrociano mentalmente le dita come chi sta giurando il falso. Â
Infatti, e l'ha sottolineato ghignando il solito Calderoli in completo verde pisello, giurano solamente fedeltà alla Padania, l'invenzione geografica del loro Capo.
Morire per gli altri! Rigoni Stern accompagnava gli alunni delle scuole a leggere i nomi dei caduti scolpiti nell'immenso e tragico Ossario di Asiago: migliaia di uomini, di ragazzi siciliani, calabresi, sardi, di tutte le regioni italiane "morti per noi", diceva, "morti per l'unità d'Italia che si è manifestata anche ai piedi dell'Ortigara".
Scrive il nostro Guido Piovene: "Era rozzo, era grezzo, non conosceva raffinatezze e altruismo, pensava soltanto a se stesso".
Pare il ritratto dei leghisti, anche di quelli che piantano le croci nei cortili dei municipi, che difendono, non si capisce con quale fede, il crocifisso di Gesù "morto per gli altri".
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