Beach market
Domenica 28 Luglio 2013 alle 18:54 | 0 commenti
Degrado, disagio, povertà , sfruttamento. Quattro termini che non è possibile non scrivere in questa o in diversa sequenza quando si sta per qualche ora su una spiaggia specie del centro sud dove ora sono. Su quelle del nord non sono aggiornato ma di sicuro esistono fenomeni analoghi anche se non proprio sulla battigia, come ho visto anche lo scorso anno.
Degrado è quello che mostrano le nostre belle spiagge invase da venditori ambulanti, spesso irregolari.Â
Disagio è quello dei bagnanti, locali, foresti o forestieri che scelgono quelle spiagge per divertirsi e riposarsi ma sono subissati da proposte di acquisti, spesso vocianti e accompagnati da rumori molesti che vanno dai fischietti usati per attirare l'attenzione sulle bancarelle semoventi ai registratori o lettori di dvd ad alto volume per proporre brani musicali magari,e senza magari, contraffatti.
Povertà è quella che venditori e venditrici, molti di età giovanissima, la gran parte extracomunitari e di colore, denunciano con il loro abbigliamento e con la modestia dei prezzi di quello che vendono: quanti oggetti o capi da uno o tre o cinque euro devono vendere per vivere, peggio sopravvivere di quello che rimane in tasca a loro dopo aver pagato i loro fornitori?
Che si arricchiscono con lo sfruttamento disumano e schiavista di questi nostri simili, arrivati qui col sogno di trovare civiltà , umanità e futuro. Fortemente degradata la prima, in grande disagio la seconda, tragicamente povero il terzo.
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