Basta polemiche, Anciveneto ha sempre lottato per i dodici comuni
Giovedi 17 Febbraio 2011 alle 04:24 | 0 commenti
Anciveneto - Dal Negro ribadisce che l'Associazione è sempre stata a fianco dei 12 municipi, a partire dall'incontro del 7 luglio scorso con Giorgetti
Negli ultimi giorni qualche sindaco ha sofferto di troppe amnesie selettive. Ne sono convinti i vertici di Anciveneto, in primis il Presidente Giorgio Dal Negro. «Il miglioramento sul decreto del federalismo è indiscutibile, la situazione attuale non piace a nessuno e io l'ho detto più volte. Ma non ci vengano a dire che non abbiamo fatto nulla: nel caso di Loreggia, i risultati a favore dei dodici comuni sono stati ottenuti anche grazie all'impegno della nostra Consulta finanza locale».
Dal Negro aveva dato a suo tempo delega a Diego Marchioro, a capo della consulta in questione, di rappresentare i dodici comuni nelle sedi opportune. E' anche merito di Anciveneto, pertanto, se si è arrivati a un tetto del miglioramento al patto di stabilità , fissato al 5,4 per cento per i comuni da 5mila a 10mila abitanti (con il sollievo delle 12 municipalità ), del 10 da 10mila a 200mila abitanti, del 10,5 oltre i 200mila.
Ma andiamo con ordine. Marchioro ha difeso le 12 municipalità più penalizzate già dalla prima riunione a Loreggia del 30 dicembre scorso. Il 7 gennaio ha poi partecipato a un incontro con il Prefetto di Vicenza con i sindaci coinvolti, dove è stata fatta presente la situazione ed è stata prospettata la protesta con la chiusura dei municipi. Quindi il 12 è stato a Loreggia alla conferenza stampa generale, dopo aver trattato la questione due giorni prima con il resto della Consulta. Nelle settimane successive è sceso a Roma, il 19 e il 25, rispettivamente per parlare con le rappresentanze parlamentari e con la fondazione Ifel che esamina la finanza degli enti locali. Di nuovo il 31 c'è stato il confronto con Zanonato assieme una delegazione di primi cittadini. E per chiudere ha partecipato all'incontro in Regione del 3 febbraio, con gli altri membri dell'Anciveneto, dove il problema è stato ribadito con la massima chiarezza agli assessori regionali presenti Sernagiotto, Ciambetti e Giorgetti.
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