Base Usa al Dal Molin, Albera (comitati): "A che gioco giochiamo?"
Sabato 26 Marzo 2011 alle 15:24 | 0 commenti
Giancarlo Albera, Coordinamento dei Comitati cittadini - La lettura di quanto riportato dalla stampa locale in queste ore, relativamente ai possibili sviluppi della vicenda Dal Molin, riguardo alla firma del protocollo d'intesa fra Governo ed istituzioni locali, genera profondo sconcerto.
Stiamo assistendo ad uno spettacolo umiliante. Dopo che si è voluto imporre alla città un'altra opera militare, nonostante la strenua opposizione dei suoi cittadini, dopo che da mesi si è promesso il trasferimento alla città dell'area per il parco, la realizzazione della tangenziale est - nord (e altro), oggi il Sindaco deve andare a strappare a Roma quello che era dato per scontato.
Le varie dichiarazioni di esponenti politici stanno creando motivi di confusione o quantomeno, non facilitano il raggiungimento di alcuni obiettivi prioritari che erano stati definiti dopo un giro di consultazioni da parte dello stesso sindaco Variati.
Piattaforma, con alcune precise richieste che dovevano riguardare la realizzazione di infrastrutture complementari alla realizzazione della base e dai più condivise e sulla quale, si è espresso anche il consiglio comunale:
1) la realizzazione della tangenziale est-nord
2) la promessa del governo (attraverso il commissario Costa) della concessione al Comune di Vicenza di 60 ettari di terreno da destinare a parco ed altre promesse (trasporto pubblico elettrico e facoltà della meccatronica). Scelte anche da noi condivise.
Tangenziale nord, non può essere considerata una compensazione in quanto diventa funzionale al collegamento fra le basi e alla mobilità dei tanti mezzi previsti (2 silos da 750 auto cadauno), con un sicuro aggravamento delle condizioni del traffico. Oltretutto verrebbe realizzata e finanziata dalla società autostradale (Brescia-Padova).
Il Parco, per dotare di un ampio spazio verde la città , sia per evitare una possibile futura espansione della Base; uno spazio urbano che utilizzi le risorse naturali e valorizzi le ricchezza di quel territorio. Vanno qui ricordati gli oltre 24.000 cittadini che in condizioni disagevoli(votando un solo giorno) espressero la volontà che dell'area Dal Molin se ne facesse un uso non militare ma civile e pubblico, volontà ribadita poi da una delibera comunale il 13-4-2010. Realizzazione che però non sembra stare molto a cuore al presidente della Provincia A. Schneck.
Le "uscite" di alcuni personaggi politici, come pure il loro porre veti e condizioni, rendono sicuramente più debole e meno efficace la richiesta vicentina che dovrà essere posta al Governo e, potrebbe essere causa di ulteriori nuove tensioni nella popolazione, che si vedrebbe ancora una volta penalizzata. Dopo il danno la beffa?
Quello che appare ancora una volta evidente è la doppia velocità con la quale le opere stanno procedendo, a seconda di chi sarà l'utilizzatore finale.
Per spiegarci: la costruzione della base è in fase avanzata di edificazione in ciò aiutata anche dal Governo assai acquiescente con l'alleato USA, mentre il treno per le opere complementari (tangenziale e parco oltre alle altre promesse), sembra andare invece molto lentamente. I vicentini quindi finiscono per consegnare ancora una volta territorio, sovranità , sicurezza.
Per concludere siamo a chiedere alle Istituzioni di agire in sinergia con atti concreti che vadano in direzione del bene della città e dei cittadini
Giancarlo Albera che scrive a nome e per conto del Coordinamento dei Comitati cittadini.
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