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Base Del Din, Vezzaro: un'occasione di crescita, con qualche problema da risolvere

Di Martina Lucchin Martedi 2 Luglio 2013 alle 19:13 | 0 commenti

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All’inaugurazione della base Nato Del Din di questa mattina era presente anche il sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro. Il primo cittadino della comunità calidonense, in cui risiedono per adesso un centinaio di americani che potrebbero però raggiungere quota 400 nei prossimi anni, prende atto della realtà. 

“La base c’è e dobbiamo convivere con questa presenza. Certo è una base americana e può sollevare delle perplessità, ma fa parte di un accordo non solo nazionale ma europeo. Dobbiamo essere bravi a convivere, nel rispetto delle parti, e a farla diventare un’occasione di crescita per il territorio”.   

Vezzaro guarda quindi ai problemi pratici, ancora da risolvere, portati dalla base. In primis all’impatto che la presenza militare avrà sulla viabilità, in attesa dei fondi dal governo per la tangenziale nord est, e poi agli intoppi che ostacolano l’avvio dei progetti di integrazione tra la comunità di Caldogno e quella americana. “Ci sono stati diversi incontri con il consigliere politico della base Ederle, Peter Browfeld, per favorire la conoscenza e l’integrazione tra le due comunità – spiega il sindaco - Il problema, e vediamo se sarà superabile, è che non sono stati stanziati dei fondi specifici dall’America per sviluppare i progetti che abbiamo in mente”. 

Sulla scelta del vice sindaco di Vicenza, presente nelle vesti di rappresentante dell’amministrazione comunale, di non indossare per protesta la fascia tricolore Vezzaro precisa che “non era stato specificato nell’invito la necessità di indossarla. Nessuno degli altri sindaci presenti, infatti, ce l’aveva”. “ Comunque condivido il gesto simbolico di protesta. Se proprio si doveva dire sì alla base bisognava farlo salvaguardando il territorio e quindi trovando una locazione migliore”. 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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