Bankitalia: con scoraggiati e cig disoccupati al 10,7%
Martedi 18 Gennaio 2011 alle 22:57 | 0 commenti
Rassegna.it - Sommando ai lavoratori in cerca di occupazione, gli scoraggiati e quelli in cassa, il tasso di disoccupazione registrato dall'Istat a novembre schizzerebbe dall'8,7% al 10,7%. A riformulare il dato è il Bollettino dell'istituto
Sommando ai lavoratori in cerca di occupazione, gli scoraggiati e quelli equivalenti alle ore di cig autorizzate, il tasso di disoccupazione registrato dall'Istat a novembre schizzerebbe dall'8,7% al 10,7%.
A riformulare il dato è il Bollettino economico trimestrale di Bankitalia analizzando l'andamento del mercato del lavoro alle prese con "una debolezza delle prospettive".
Nello scorso autunno, infatti, il numero dei lavoratori inattivi si è ridotto ed è aumentato quello di coloro che cercano lavoro: "in novembre il tasso di disoccupazione sarebbe pertantosalito all'8,7%", si legge. Ma, aggiunge palazzo Koch, "secondo stime preliminari, una misura del grado di sottoutilizzo dell'offerta di lavoro che includa l'equivalente delle ore di Cig e i lavoratori che, scoraggiati, cercano un impiego con minore intensità , si collocherebbe almeno due punti percentuali al di sopra del tasso di disoccupazione".
Lo scoraggiamento è per Bankitalia una realtà , visto che il terzo trimestre 2010 ha chiuso con una riduzione, "la prima dopo due anni di crescita sostenuta", del numero di persone in cerca di occupazione, 36 mila persone in meno pari ad una flessione dell'1,7% rispetto al periodo precedente. "Un calo che ha interessato soprattutto i giovani e le persone in cerca di prima occupazione", si legge.
La causa è da ricercare nella "debolezza delle prospettive occupazionali" che "tende a scoraggiare la ricerca di un impiego, soprattutto tra coloro che hanno scarsa esperienza lavorativa". "Nel terzo trimestre del 2010 le forze di lavoro sono diminuite, al netto dei fattori stagionali, dello 0,4% rispetto al periodo precedente (-93.000 persone) e il tasso di attività è sceso leggermente. A tale flessione ha contribuito in particolare la riduzione, la prima dopo due anni di crescita sostenuta, del numero di persone in cerca di occupazione (-1,7 per cento rispetto al periodo precedente; -36.000 persone). Il calo ha interessato soprattutto i giovani e le persone in cerca di prima occupazione.
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