Bandiera veneta incostituzionale, botta e risposta tra Pd e Lega
Venerdi 5 Ottobre 2018 alle 14:49 | 0 commenti
“Mescolare l’obbligo di esporre la bandiera veneta con l’intesa per l’autonomia è un cocktail inservibile. Zaia la smetta con i discorsi da bar e si comporti da presidente di Regione, uscendo da ogni ambiguità identitaria e indipendentistaâ€. È quanto afferma in una nota Graziano Azzalin, Consigliere regionale del Partito Democratico, a proposito “dello stop della Consulta alla legge veneta e della volontà di Zaia di ripresentarla, convinto che l’attuale esecutivo non la impugnerà . Ha una strana concezione delle istituzioni: al di là del governo amico o meno, le leggi devono essere fatte all’interno della cornice costituzionale. Nessuno calpesta la bandiera del Veneto, la Regione però è all’interno dello Stato.Â
Credevamo se ne fosse fatta una ragione, invece continua con piccoli sotterfugi per fare da sponda alle pulsioni indipendentiste di qualche alleato. L’ambiguità leghista, al di là delle frasi di circostanza, non è mai stata sciolta. Non è mai stato ritirato infatti il Pdl 287 del Consigliere Guadagnini sull’Indizione di un referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto: come Partito Democratico avevamo chiesto fosse messo all’ordine del giorno in modo da fare finalmente chiarezza. Niente da fare, resta in un cassetto pronto a essere tirato fuori a seconda delle convenienze del momentoâ€. “Questa pantomima identitaria deve finire - conclude Azzalin - sono provvedimenti ridicoli, che costano tempo e denaro, visto le inevitabili impugnazioni con successive bocciature da parte della Consulta. Zaia smetta di intorbidire le acque legandoli all’autonomia: quella è un’altra partita che, vista l’impostazione data dal governatore, difficilmente porteremo a termineâ€.
“Il consigliere Azzalin dovrebbe spiegare cosa significhi per lui ‘ambiguità identitaria’ perché non risulta alcuna ambiguità nell’esporre una bandiera istituzionale che già sventola fuori dal nostro palazzo. Che paura fa una bandiera che ha alle spalle una storia millenaria?â€. Così il Capogruppo a palazzo Ferro-Fini della Lega Nord, Nicola Finco, replica al Consigliere di minoranza Graziano Azzalin (PD) che aveva parlato di “pantomima identitaria a proposito della legge regionale che imponeva l’obbligo di esporre la bandiera la bandiera veneta nei palazzi pubblici, dichiarata incostituzionale dalla Consulta. D’altra parte il Partito democratico governa le province autonome di Trento e Bolzano e, fino a poco tempo fa, anche la Regione autonoma del Friuli - continua Finco - e anche lì c’è l’obbligo di esporre le bandiere locali negli edifici pubblici. Forse queste province e questa regione sono fuori dall’Italia?â€. Quanto alla partita sull’autonomia, aggiunge il capogruppo leghista, “Azzalin ha istituito un comitato per il ‘No’ in occasione del referendum dello scorso anno. Chi va contro la volontà dei veneti non ha diritto di parlare di queste cose. Quanto accade in questo percorso e quanto riuscirà a portare a casa Zaia non è più affar suo, visto che si è schierato contro il volere dei veneti. Che gusto ci trovano Azzalin e il suo Pd ad andare contro gli interessi del popolo veneto?â€.
“Sulla nostra bandiera c’è scritta la parola pace: e noi, in pace, rivendichiamo il sacrosanto diritto di esporre su tutti gli edifici, enti statali compresi, la nostra bandiera che, da oltre mille anni, rappresenta un Popolo, e non una fazioneâ€. Con queste parole, la Capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale, Silvia Rizzotto, commenta “la notizia avversa della sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge Regionale, promossa un anno fa dalla sottoscrittaâ€. “Non dobbiamo dimenticarci come questa sentenza inizi nel 2017, in un contesto politico completamente diverso – ricorda l’esponente di Zaia Presidente - I Veneti, però, sono noti per la loro incrollabile testardaggine nel raggiungere gli obbiettivi prefissati, e noi, con pacatezza e orgoglio, rivendichiamo il diritto a esporre il Leone Marciano su tutti i palazzi pubbliciâ€. “Nell’attesa , quindi, di riproporre nel grande filone dell’Autonomia questo punto fondamentale del nostro essere Veneti – continua Rizzotto - invito tutti i Veneti, a prescindere dalla loro appartenenza, a esporre domenica, sulle proprie case, il nostro Gonfaloneâ€. “Il 7 Ottobre – conclude Silvia Rizzotto - ricorre infatti il 447° anniversario della battaglia di Lepanto, una vittoria prima di tutto veneziana, per la quale ancora oggi l’intera Europa deve ringraziarciâ€.Â
“Il diritto di esprimere la mia opinione non me lo danno Finco, Zaia o la Lega, né nessun altro. Rappresento una parte dei veneti che meritano rispetto. E l’autonomia non è un loro affare esclusivo. Quando si parla bisognerebbe farlo con cognizione di causa: io non mi sono mai schierato contro forme particolari di autonomia per il Veneto, bensì contro un inutile referendum, con milioni di euro spesi inutilmente. Ricordo a Finco che l’Emilia Romagna ha avviato gratis una trattativa con il Governo e la trattativa va avanti anche con la Lombardia dove non era stato raggiunto il quorum referendario. Queste cose il capogruppo della Lega le sa e quindi sta mentendoâ€. Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico in una nota risponde all’attacco del collega della Lega su autonomia e bandiera veneta, dopo che l’obbligo di esposizione negli uffici statali è stato bocciato dalla Consulta.
“Visto che è tanto appassionato alla questione della bandiera e cita come esempio il Trentino Alto Adige, gli faccio presente che né lo Statuto né la legge provinciale contengono disposizioni innovative per quanto riguarda l’esposizione, è tutto come in Veneto. Il regolamento di esecuzione della legge non amplia le ipotesi di esposizione obbligatoria né, tantomeno, la estende agli uffici periferici delle amministrazioni dello Stato. Così stanno le cose, Finco dica pure quello che vuole, però farebbe meglio a informarsi per evitare brutte figureâ€.Â
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