Bandi occulti per impianti sportivi a Vicenza? Egle Maran allerta il legale, Nicolai avvertito
Mercoledi 11 Maggio 2011 alle 23:50 | 0 commenti
Botta e risposta tra Egle Maran, amministratore di una società privata, e l'assessore allo sport Umberto Nicolai
"Campi da calcio a 5 realizzati con soldi pubblici vengono utilizzati da associazioni sportive per fare utili, spesso tra l'altro in nero. A tutto danno delle srl". La protesta dell'amministratore di un club, Egle Maran, pubblicata sullo scorso numero di VicenzaPiù (22 aprile, pagina 5), è arrivata alle orecchie del diretto interessato, l'assessore comunale allo sport Umberto Nicolai (su VicenzaPiù n. 213 in distribuzione e scaricabile qui in pdf, nd.r.).
"Non ne farei un caso, dal momento che i campi da calcetto dati dal Comune in gestione a società sportive sono due di numero (ai Pomari, ndr) - replica Nicolai - I privati comunque devono capire che i tempi sono cambiati. Ovvio che poi siano liberi di far pagare di più per servizi che l'impianto pubblico non può dare". È una concorrenza sentita dai privati soprattutto d'estate, essendo i due campi dei Pomari scoperti. La convezione stipulata dal Comune con due associazioni sportive cittadine nel 2010 prevede la possibilità per queste ultime di affittare i campi da calcetto con le seguenti modalità , fissate al punto numero 11: "Le tariffe per l'uso del campo da calcio a 5, che devono essere in linea con quelli di altri impianti similari di proprietà del Comune di Vicenza e dati in gestione a soggetti privati, sono riscosse e introitate dal concessionario". Se poi queste società rilasciano ricevuta fiscale per questa attività , è un aspetto che Nicolai commenta così: "Io ho avvertito queste associazioni su possibili controlli; altro non posso fare. Non si creda comunque che questi concessionari, una volta tolte le spese per la gestione, abbiano un gran margine grazie al calcetto". La convenzione prevede infatti che il concessionario presenti apposita copertura assicurativa per rischi verso persone e cose per un massimale di 1.500.000 euro e a garanzia delle obbligazioni assunte ha costituito un deposito cauzionale di 4.012 euro mediante fideiussione. La polemica della Maran nei confronti di Nicolai però va oltre la questione calcetto per allargarsi un po' a tutta la gestione dello sport in città : "È venuto a chiedermi un favore (un passaggio all'interno della proprietà ) e sono stata ben lieta di farglielo (l'assessore ha confermato, ndr). Da un anno a questa parte però Umberto mi sta prendendo per i fondelli". Il motivo sono gli appalti: "Come è stata fatta la gara d'appalto per l'impianto di lotta-pesi-judo? Ci sono tre società di judo a Vicenza: una non fa agonismo; una l'ho messa su io trent'anni fa e non avevo chiesto un impianto, ma almeno un aiuto finanziario. E poi ci sono quelle (le tre società che usufruiscono delle palestre lotta-pesi-judo, ndr) che per i primi trent'anni non hanno pagato niente e negli ultimi tempi prendono seimila euro all'anno per pagare le utenze; cioè paghiamo noi per loro. E quella del judo incassa mediamente cinquemila euro al mese. Io volevo aprire i corsi di judo per tutti a 15 euro, ma non me lo concedono. Quando è venuta fuori la gara d'appalto non mi hanno neanche risposto: è rimasto dentro quello che da quarant'anni non deve spendere niente e prende cinquemila euro al mese. La domanda da porsi è: perché a Vicenza certe gare d'appalto vengono sbandierate e altre invece vengono occultate? Perché a quelle che non vengono pubblicizzate sono invitate a partecipare solo alcune società ? La documentazione di cui sono in possesso l'ho già affidata ad un avvocato e ho intenzione di fare un esposto in Procura". Da parte sua, Nicolai ha precisato che in seguito ad apposita richiesta, la Maran era stata inserita in un bando, ma che poi lei stessa si era ritirata di fronte alla gara. L'assessore tra l'altro dice di avere in simpatia l'insegnante di judo e di capire le ragioni del suo malcontento. Ma se davvero la Maran, che torna in questi giorni da un viaggio all'estero, andrà fino in fondo come ha intenzione di fare, allora la polemica a distanza tra i due può essere considerata solo all'inizio.
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