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Banche popolari, manifestazione a Vicenza davanti alla Banca d'Italia venerdì 26 febbraio

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 22 Febbraio 2016 alle 16:34 | 0 commenti

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Coordinamento Associazioni Soci Banche “Don Enrico Torta”

In una società complessa come quella nella quale stiamo vivendo, ci sono valori che sono necessariamente fondanti ed inalienabili per la serena e proficua convivenza civile. Oggi, come mai nel passato, è indispensabile che coloro che sono ai vertici della piramide sociale incarnino tali valori e siano esempio e garanzia del rispetto degli stessi. Se così non è o non fosse ci si troverebbe nell’inferno della prepotenza dell’arbitrio e della peggiore tirannia. 

Oggi come non mai, le moderne tecnologie consentono a chi sta ai vertici strumenti di potere, legali, paralegali ed illegali inauditi al più aspro ed assoluto tiranno medievale. E’ dunque vitale che la nostra società poggi sui valori condivisi ed indiscussi della civiltà cristiana, indipendentemente dal credo liberamente e lecitamente professato. 
Seguendo le buone regole i risparmiatori soci delle banche popolari venete, hanno impiegato il proprio denaro confidando in una situazione di consolidata solidità degli istituti i cui titoli erano sottratti ai perfidi umori della speculazione borsistica, e sul tutto garantivano i controlli dello Stato attraverso il costosissimo apparato di Banca d’Italia ed altre strutture. Improvvisamente, nel nostro pacifico mondo di risparmiatori, piomba, senza il nostro consenso, il mostro della finanza nazionale ed internazionale e stravolge tutto, portandoci alla situazione che stiamo vivendo. Ora, pertanto, apprendiamo che sia i vertici delle banche popolari “Veneto Banca” e Popolare di Vicenza” che il governo e gli organi della Repubblica Italiana non hanno agito secondo i valori condivisi dalla nostra civiltà. Nessuno ha avvertito che da anni la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca si erano lanciate in speculazioni di vario tipo ed in operazioni azzardate più vicine al potere politico - finanziario che all’interesse dei soci risparmiatori; nessuno ha dato la possibilità di uscire con i nostri soldi quando hanno varato le norme europee e nazionali che impongono drastiche misure e repentine trasformazioni ed implicano il radicale mutamento delle modalità e finalità operative della banca. L’interesse della finanza e del potere fuori dalle regole costituzionali hanno prevalso ed adesso ci pongono nella condizione di fare una importante valutazione in quanto ci troviamo in un grave momento non solo economico ma di confronto/scontro di civiltà. 
Quello che stiamo subendo come soci risparmiatori delle Banche Popolari Venete è di gravità assoluta e diverso dalla crisi di qualsiasi altra banca. Qui non c’è solo il malgoverno da parte degli amministratori attivi sino alla metà del 2015, situazione che potrebbe per certi versi essere comprensibile, ci sono dei gravissimi vuoti di controllo da parte degli organi istituzionali e, quel che più è grave, uno sconsiderato intervento esterno alla banca che impone regole che non sono finalizzate alla tutela del risparmio, come vorrebbero farci credere, ma agli interessi della grande finanza internazionale. Dimostrazione ne è che i soci risparmiatori ci hanno rimesso quasi tutto - si parla di miliardi di Euro - e la nostra terra pagherà un prezzo altissimo nel momento in cui inizieranno le esecuzioni nei confronti di coloro che hanno avuto crediti garantiti da azioni. 
In questa situazione di confronto/scontro, economico e civile noi dobbiamo prendere atto che la divisione fra cittadini che credono nei valori della civiltà cristiana e mondo e governo della finanza, è talmente netta che dobbiamo scegliere se appartenere all’una o all’altro. 
Il disastro che avevamo previsto mesi orsono, e che i soliti sapienti della politica e della finanza avevano sminuito accusandoci di essere dei disfattisti, è sotto gli occhi di tutti. Le due banche, che erano il forziere del lavoro di 200.000 (duecentomila) veneti, non valgono più niente. Con la complicità della politica nazionale , sotto gli occhi distratti dei controllori di Banca d’Italia e di Consob, nel disinteresse delle varie associazioni che rappresentano le diverse categorie e che all’interno del C.d.A. delle banche erano rappresentate, sono andati bruciati, distrutti, volatilizzati oltre dieci miliardi di Euro di risparmi. E non basta! L’annullamento del valore delle azioni delle banche comporterà il venir meno delle garanzie su cui si basavano migliaia di finanziamenti, di varia tipologia, fatti ai soci delle banche, con la ovvia conseguenza che da oggi in poi le banche, mancando le garanzie, vorranno i soldi ed i veneti dovranno - oltre ad aver perso i soldi che avevano messo nelle azioni - tirar fuori i soldi da restituire alle banche; il tutto in fretta. Si, in fretta, perché il nostro amato governo di Roma ha varato una norma che consente alle banche una via privilegiata di esproprio immobiliare. Chi non paga la banca, o la bad bank, in pochi mesi si ritroverà senza casa, senza azienda. E poi ci saranno migliaia di case sul mercato immobiliare, che saranno vendute a prezzi bassi e determineranno l’ulteriore svalutazione delle nostre case che in dieci anni hanno già perso il 40% del loro valore, migliaia di aziende in concordato che proporranno di pagare i fornitori forse al 10%. E se le case varranno meno non saranno più sufficienti a garantire i mutui accesi per pagarle e…. E via di seguito. Non ci credete? Vi fidate ancora di chi vi racconta che c’è la ripresa, che siamo uno stato dove si vive bene, un esempio di democrazia? Chi è cagion del proprio male non se ne dolga!
LA VERITA’, purtroppo, è che siamo dentro al fango fin sopra il collo! Non proviamo alcun piacere né a constatarlo né a scriverlo. 
Non ci sono tante vie di uscita, ANZI, solo una: il popolo deve riprendere in mano il proprio destino. In momenti come questo, dove la politica non solo assiste indifferente al massacro del popolo ma lo agevola, è lecito ribellarsi.
PER IL NOSTRO FUTURO
PER QUELLO DEI NOSTRI FIGLI
PER LA NOSTRA TERRA

VENERDI’ 26 FEBBRAIO 2016 ORE 10,30 A VICENZA
MANIFESTAZIONE DAVANTI LA SEDE DI BANCA D’ITALIA
VICENZA GALLERIA DEL POZZO N. 13
Cordinamento Associazioni Soci Banche “Don Enrico Torta”

PER INFORMAZIONI TEL 3357431389
Associazioni Aderenti :
Parrocchia Natività di Maria Don Enrico Torta
Azionisti Associati Banca Popolare di Vicenza Avv Andrea Arman, Caterina baratto,
Confedercontribuenti Veneto Alfredo Belluco, Gianfranco Muzio, Raffaella Zanellato
Noi che Credavamo nella Banca Popolare di Vicenza Daniele Marangoni, Luigi Ugone, Mario Zambon
Adusbef Elio Lanutti, Camilla Cusumano,
Codacons Franco Conte,
Ezzelino III da Onara Patrizio Miatello


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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