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Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Ginato in aula: "Bail in metterebbe in ginocchio il sistema veneto. E prima di bad bank serve attenta valutazione”

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 14 Giugno 2017 alle 17:00 | 0 commenti

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"È positivo che il confronto con l'Europa sia in fase avanzata, così come è positivo che anche in Europa stia finalmente maturando la convinzione che l'applicazione del bail in alle due banche venete non servirebbe a contenere la crisi del sistema bancario italiano, ma rischierebbe addirittura di ampliarne le dimensioni e generare un pericoloso contagio". Così il deputato del Pd Federico Ginato è intervenuto oggi in Aula durante il Question Time nella replica alle parole del Ministro Padoan a seguito dell'interrogazione, sottoscritta dallo stesso deputato vicentino, sullo stato delle trattative con le autorità europee nella definizione dello schema di ricapitalizzazione precauzionale di Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca e dei conseguenti strumenti di intervento.

"Veneto Banca e Popolare di Vicenza - ha ricordato Ginato - sono banche nazionali che servono un territorio molto più esteso di quello veneto e sono state considerate sistemiche dalla stessa legislazione europea, tanto è vero che sono state sottoposte a vigilanza della Bce. I soci, questi sì concentrati territorialmente, hanno perso circa 11 miliardi di euro nell'azzeramento delle azioni e i dipendenti sono più di 11 mila. Il bail in o misure ancora più estreme rischierebbero di mettere definitivamente in ginocchio l'economia di una regione che dovrebbe invece guidare la ripresa del nostro Paese. Per questo è fondamentale che tutti gli enti interessati, a partire dalla Regione, remino nella stessa direzione".
"In questi anni - ha quindi evidenziato Ginato - il Governo e il Parlamento hanno contrastato con forza le crisi bancarie adottando varie misure, come la riforma delle popolari, le azioni per la riduzione dei tempi necessari per escutere le garanzie bancarie, la nascita del fondo Atlante e la disponibilità dello Stato ad effettuare ricapitalizzazioni di carattere precauzionale. In queste settimane è arrivata la proposta di una bad bank pubblica che permetterebbe alle banche di liberarsi dei crediti deteriorati a un prezzo superiore a quelli attuali di mercato. Prima di qualsiasi scelta è opportuno una valutazione complessiva degli strumenti messi in campo e la loro efficacia per la stabilizzazione definitiva dell'intero sistema bancario".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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