Bacini, il consiglio di Caldogno vota sì: no della Lega
Giovedi 29 Novembre 2012 alle 16:00 | 0 commenti
Il consiglio comunale di Caldogno vota un emendamento del sindaco Marcello Vezzaro «pensato per facilitare la strada» dell'iter amministrativo imbastito per progettare e realizzare gli invasi anti piena del comune a nord del capoluogo berico. E il primo cittadino, pur tra «le dovute prudenze» si dichiara soddisfatto.
È quanto accaduto ieri durante una seduta dedicata, tra le altre, al documento preliminare al piano degli interventi, il Pi. Un documento che è un mix tra politica urbanistica e elaborazione tecnico-amministrativa sul quale si innesteranno le priorità identificate dall'esecutivo in materia di trasformazione fondiaria, viabilità e protezione ambientale. Priorità che in prima battuta erano state delineate, almeno sulle generali, in sede di elaborazione del Pat, il piano di assetto territoriale.
E proprio nel documento preliminare al Pi il sindaco ha presentato ieri di suo pugno un emendamento «che introduceva nella delibera cospicui ed importantissimi riferimenti all'iter amministrativo da noi adottato per facilitare la realizzazione dei bacini di salvaguardia».
Dopo il voto di eri il capo dell'esecutivo si dice più fiducioso anche in ragione dei poteri speciali conferiti alla regione proprio per la realizzazione dell'invaso. «In questo caso però - spiega il primo cittadino - occorrerà vedere nello specifico quali competenze saranno effettivamente consegnate» nelle mani del governatore veneto, il leghista Luca Zaia.
Rimangono tuttavia alcune questioni in sospeso. Rispetto al solo voto sul singolo emendamento in aula il gruppo del Carroccio con Marco Lunardi si è espresso contro. Mentre il gruppo di minoranza "Caldogno terra nostra" si è astenuto. Diverso invece l'esito sulla deliberazione nel suo complesso che ha visto il voto contrario di tutte le opposizioni. I fatti di ieri hanno comunque un portato diretto rispetto alle vicende politiche del capoluogo giacché i bacini sono stati pensati per salvaguardare anche gli abitati a valle di Caldogno, Vicenza in primis. Ad ogni modo a palazzo Trissino non ci sono ancora state dichiarazioni ufficiali dopo la posizione assunta dal Carroccio a Caldogno (nel riquadro il palazzo municipale).
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