Bacini di invaso la soluzione definitiva contro le alluvioni
Mercoledi 8 Dicembre 2010 alle 09:32 | 0 commenti
La nostra proposta come Consiglieri della Lista n. 1 "per pagare meno l'acqua e la bonifica" del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta
Per salvare Vicenza ed i paesi limitrofi e Padova bisogna realizzare i bacini di invaso a monte.
Facendo nostre le conclusioni della Commissione Nazionale Marchi (vedi Giornale di Vicenza del 03.11.2010 Prof. D'Alpaos), nel 1999 come ex Consorzio di bonifica Medio Astico Bacchiglione con l'Ing. Bixio Vincenzo dell'Università di Padova avevamo predisposto un progetto per la realizzazione di bacini di invaso in località Meda nel comune di Velo d'Astico e Breganze - Sandrigo utilizzando delle ex cave esistenti per una capacità di invaso di circa 30 milioni di metri cubi d'acqua.
Se ci fossero stati questi invasi non ci sarebbe stata l'alluvione di questi giorni. (bastava invasare 5-6 milioni di metri cubi).
Costo complessivo delle opere 70 milioni di euro.
Importo molto inferiore dei danni che si sono verificati con l'alluvione.
Cogliendo l'occasione dello stato di calamità naturale, in cui molti ostacoli sarebbero superati , è il caso sostenere tale progetto.
Bacino di invaso sul torrente Astico in Comune di Cogollo del Cengio località Meda della capacità di 10 milioni di metri cubi d'acqua.
L'invaso permetterebbe di avere i seguenti benefici:
• fungere da serbatoio per laminare le piene del Torrente Astico e del Bacchiglione che minacciano la città di Vicenza e i comuni contermini.
• garantire una riserva d'acqua per uso irriguo per oltre un anno alle coltivazioni agricole, orti e giardini;
• mettere a disposizione acqua per usi acquedottistici ed industriali;
• ricaricare tramite roggie e canali la falda sotteranea dell'alta pianura vicentina dove si preleva quasi tutta l'acqua potabile che si beve nel vicentino, nel padovano e a Rovigo (duemilioni di cittadini);
• possibilità di produrre energia elettrica;
• fungere da serbatoio per laminare le piene del Torrente Astico e del Bacchiglione che minacciano la città di Vicenza e i comuni contermini.
Finora nessuno si è fatto carico politicamente di queste soluzioni progettuali.
Anzi alcuni sindaci ed ambientalisti si sono sempre opposti.
I progetti sono stati inoltrati da tempo alla regione veneto e tramite la stessa ai vari ministeri competenti a Roma.
Lazzaretti Francesco
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