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Azionisti "di peso" della Popolare di Vicenza pronti a uscire allo scoperto

Di Rassegna Stampa Martedi 3 Novembre 2015 alle 22:05 | 0 commenti

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Non sono ancora noti i nomi degli iscritti, ma il “nocciolo” vicentino di azionisti storici di Popolare di Vicenza, intenzionati a sottoscrivere l’aumento chiesto dall’ad Francesco Iorio per non distruggere il cordone che lega la popolare al territorio, è pronto a uscire allo scoperto. Forse già domani e comunque entro la settimana gli azionisti vicentini faranno sentire la loro voce, per garantire che di fronte alle difficoltà, i grandi azionisti della BpVi non si tirano indietro e non lasceranno fuggire altrove un istituto che l’anno prossimo, nonostante il momento terribile, festeggerà i propri 150 anni di storia.

Complice la prossima uscita di scena di Gianni Zonin, e l’arrivo – ma solo fino alla trasformazione in spa – di Stefano Dolcetta, la città inizia a porsi sul serio il problema della governance dell’istituto, e l’idea di avere in via Framarin una spa dove a comandare siano soltanto i fondi esteri, non piace ai vicentini.
Come ha spiegato Iorio, i fondi sono una presenza importante nell’azionariato di un gruppo che si quota in Borsa, perché assicurano liquidità al titolo e dunque ne aumentano il valore per tutti gli azionisti. Ma archiviare dall’oggi al domani un’esperienza importante come quella della Popolare, è un’eventualità che non entusiasma nemmeno il top manager, che ha dichiarato che la banca diventerà una spa, «ma resterà la Popolare di Vicenza». Ecco allora che la costituzione di un gruppo compatto di grandi soci, pronti ad agire collettivamente – vediamo se sarà necessaria la costituzione di un Patto di Sindacato ma è probabile che sì – è un tassello fondamentale di questo passaggio delicatissimo. Perché la sfida per BpVi è anzitutto quella di trovare 1,5 miliardi per ricostituire il patrimonio e continuare a camminare sulle proprie gambe, ma anche quella di non stravolgere radicalmente la propria identità.
A Montebelluna intanto proseguono i contatti con i potenziali investitori che vogliono rilevare la controllata BIM. Dopo le indiscrezioni pubblicate stamattina dal Messaggero, oggi pomeriggio su sollecitazione della Consob, Veneto Banca ha pubblicato un comunicato in cui conferma di aver concesso un’esclusiva di tre settimane a Bsi, l’istituto elvetico ceduto da Generali alla brasiliana Btg Pactual. L’esclusiva è stata conferita lo scorso 23 ottobre, perciò scadrà il prossimo 13 novembre. Secondo le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano romano, l’offerta ammonterebbe a 280 milioni di euro (cifra vicina ai 289 milioni promessi dalla cordata capitanata da Pietro D’Aguì e bloccata da Francoforte), ma Veneto Banca dice che questo dettaglio è prematuro perché «L’offerta – spiega la nota – è ancora oggetto di valutazione». Stamattina intanto l’ad Cristiano Carrus, in un’intervista al Sole24Ore ha fatto sapere che l’idea di trovare un partner è ancora in agenda, ma sarà rimandata a una data successiva allo sbarco in Borsa.
Oggi comunque è stato anche il giorno di Banca Intesa, che ha presentato una trimestrale dai conti sfavillanti rispetto alle altre banche (utile netto di 2,726 miliardi di euro nei primi nove mesi, in deciso miglioramento rispetto agli 1,203 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso). Tuttavia l’utile netto del terzo trimestre è risultato in flessione a 722 milioni rispetto ai 940 milioni del secondo trimestre, e ciò ha scatenato i dubbi degli investitori sulla promessa che il dividendo sarà davvero generoso come il ceo aveva garantito. A metà giornata il titolo perdeva perciò oltre il 3%, ma le rassicurazioni di Messina sul fatto che il dividendo sarà di «almeno 2 miliardi» hanno riportato un po’ di fiducia, così la banca torinese ha ceduto in Borsa un più modesto 1,13%.
L’ultima novità di giornata riguarda Generali, che è uscita dalla lista delle istituzioni finanziarie (banche e assicurazioni) “sistemiche”, soggette cioè a controlli e requisiti di capitale più stringenti, stilata dall’Fsb, il Financial stability board con sede a Basilea. Al suo posto, nella classifica dei 9 grandi gruppi assicurativi mondiali, entra Aegon. Nella lista delle 30 banche, dove figura per l’Italia solo Unicredit, esce la spagnola Bbva ed entra la China Construction Bank. Dato che far parte del club implica maggiori controlli e requisiti, uscirne assicura per converso un certo grado di libertà in più, perciò il titolo ha chiuso in territorio positivo a +0,98%.
di Davide Pyriochos da VeneziePost


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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