Quotidiano | Categorie: Politica

Avop Vicenza: solidarietà al popolo greco che non vuole arrendersi

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 16 Luglio 2015 alle 14:43 | 0 commenti

ArticleImage

Altro Veneto Ora Possiamo! di Vicenza interviene sulla situazione in Grecia

L'accordo sottoscritto da Alexis Tsipras in Europa è qualcosa che ricorda molto da vicino il trattato di Versailles con cui si concluse la prima guerra mondiale. Non di un accordo tra nazioni sorelle, nell'ambito di una comunità europea che avrebbe dovuto rafforzare i vincoli di solidarietà e amicizia tra i popoli, ma un vero diktat da potenze vincitrici di una vera e propria guerra che si è combattuta sui i tavoli di Bruxelles ma non per questo meno violenta di quella combattuta con le panzer divisioni che invasero la Grecia nella seconda guerra mondiale.

Di questo dolce paese mediterraneo non rimarrà più niente. I falchi di Bruxelles si stanno spartendo un lucroso bottino, così come si è sempre fatto con i paesi vinti. Qualsiasi sovranità nazionale viene calpestata. Le leggi del paese sono dettate dai "creditori"in un parlamento asservito alle multinazionali della finanza.

Non vi è dubbio sul fatto che Tsipras sia venuto meno al mandato ricevuto col referendum dal suo stesso popolo. E non vi è alcuna giustificazione plausibile del suo comportamento in violazione di quella indicazione chiara e ineludibile. Certamente Tsipras ha sofferto l'assenza di una qualsiasi concreta solidarietà da parte di governi che dovevano essergli alleati. Una mancanza di aiuto che, forse, lo ha indotto ad accettare un'umiliante capitolazione che resta, però, ingiustificabile. Resta la constatazione di come i governi, a partire da quello italiano, abbiano rinunciato a qualsiasi barlume di sovranità e autonomia e si siano dimostrati succubi del liberismo finanziario più sfrenato rappresentato dalla Germania e dai  paesi satelliti. Il ruolo svolto dal PSE e da quella che fu la socialdemocrazia europea, poi, è stato a dir poco  indistinguibile da quello di una destra europea comandata dal grande capitale economico-finanziario che ha creato la crisi e che sta distruggendo progressivamente l'idea stessa di un'Europa dei popoli solidale e democratica.

Sarebbe stato più dignitoso rifiutare qualsiasi imposizione (perché di condizioni imposte si tratta e non di accordo) quando "l'orgia del potere" dei suoi interlocutori stava stravolgendo gli ambiti segnati dall'etica, dalla decenza e da quella che avrebbe dovuto essere la  natura stessa di una Comunità costruita su principi e finalità soprattutto di solidarietà e democrazia.

Tsipras aveva in mano  alcune carte con cui avrebbe potuto opporsi all'intera congrega di mercanti che aveva di fronte: la minaccia di un'uscita immediata dalla Nato, di un'uscita immediata dall'Euro, di un accordo con la Russia sul Gas e di un avvicinamento ai paesi del BRICS.

Aveva rinunciato, già prima della trattativa, ad usare queste armi formidabili con cui avrebbe potuto contrastare in maniera efficace  i diktat dei suoi avversari. Non lo ha fatto, respingendo il piano di Varoufakis  e credendo, ingenuamente di avere a che fare con dei gentiluomini amici ed europei.

Le condizioni imposte dalla Troika al popolo Greco sono umilianti e pericolose. Il liberismo sfrenato che ormai da anni governa la politica europea sta infatti creando condizioni simili a quelle che determinarono in Europa la nascita del fascismo e del nazismo.

Ma se Atene piange, Bruxelles non ride. Il saccheggio delle poche, preziose risorse del popolo greco, la distruzione dello stato sociale, l'impoverimento disastroso di una intera nazione sono un paradigma che si esibisce sotto gli occhi di tutti.

Questa Europa è diventata un insieme di strozzini che usano  il credito agli stati non per aiutarli bensì per accaparrasi le risorse dei popoli che fanno parte dell'Unione. Una nuova forma di imperialismo finanziario e coloniale  che non può portare a nulla di positivo.

Anche in questa occasione,  Renzi e il PD si sono dimostrati deboli esecutori fallimentari, sudditi degli interessi della Troika, che in parlamento stravolgono le leggi democratiche e le garanzie costituzionali, cancellando i diritti dei lavoratori con inqualificabili alleanze con le forze della destra.

Da anni una politica liberista imposta alla nazione crea malessere, stagnazione economica, disoccupazione, impoverimento generale del paese. Da anni i governi liberisti succedutisi continuano a depredare e beni della comunità, a privatizzare tutto, a creare precarietà, a devastare il territorio, ad aggredire le pensioni, a manomettere le regole di una scuola pubblica e democratica, a cancellare i diritti e lo stato sociale.

L'obiettivo, infatti, è quello di impadronirsi, attraverso progressive privatizzazioni, del welfare, cancellando lo stato sociale a tutto beneficio dei privati, delle finanziarie e delle banche.

La nostra solidarietà al popolo greco si deve esprimere certamente con l'appoggio di quella parte di esso che lotta ancora strenuamente contro la ratifica degli accordi ma anche e soprattutto  in una rapida aggregazione di un'ampia area democratica antiliberista, a sinistra del Pd, che si opponga con chiarezza a questa Europa, alla politica del governo Renzi, ad un partito ormai suddito delle multinazionali e della finanza internazionale.

Dalla Grecia si alza un monito che può creare una svolta epocale in Italia e in tutta Europa. Sta a noi sapere cogliere il testimone, rigettare la logica che ha governato il nostro paese per anni e uscire definitivamente dalla gabbia liberista che impoverisce e umilia la nazione. Lo possiamo fare con una nuova politica per una economia eco solidale orientata ai bisogni e non ai consumi, ristabilendo i principi e i diritti costituzionali, ridando allo stato un ruolo fondamentale in economia, cancellando la sciagurata norma che fissa  il pareggio di bilancio, creando nuova occupazione , ridando ai cittadini il lavoro e la dignità di un posto fisso, ricostruendo lo stato sociale, dando garanzie statali al risparmio, impedendo il decurtamento delle pensioni , difendendo la sanità e la scuola pubbliche beni comuni.

Una nuova politica, degna di tale nome, deve battere le logiche dell'accaparramento dei beni da parte dei privati, delle banche e delle multinazionali, deve sostenere i ceti popolari e la classe media lottando contro l'impoverimento di un popolo e dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. La solidarietà al popolo greco sia anche lo stimolo per fermare chi sta sfasciando la nostra società gettando il germe per la nascita di nuovi fascismi.

Leggi tutti gli articoli su: Grecia, Altro Veneto, AVOP

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network