Avere la barba: in Veneto è anche co-writing, a Vicenza è caccia al "candidato con i baffi"
Mercoledi 8 Maggio 2013 alle 08:09 | 0 commenti
Nei salotti dei vip si comincia ad accettarlo grazie agli attori che lo impongono. In strada, invece, è realtà consolidata. E parlarne è ormai diventato un must di chi sa analizzare la società . Di cosa stiamo parlando? Della barba. Sia essa il pelo corto di chi non si rade per qualche giorno o il vaporoso tappeto di chi invece attende mesi prima di prende in mano un rasoio; sia il pizzo acrobatico di qualche esteta della lametta o la treccina lunga mezzo metro di qualche hippie.
Se fino a qualche anno fa la barba era un elemento di disturbo, di poca eleganza o figlia della trasandatezza, adesso invece è un elemento di cui andare fieri, in quanto caratterizzante l'identità di chi la porta.
Nasce da queste riflessioni www.averelabarba.it , diffusosi viralmente on line tramite i social network, facebook e twitter in particolare, attorno al quale si è creata una comunità sempre più vasta di adepti. L'idea è semplice, è un progetto di cowriting che si basa sui racconti di chi ha la barba e ne va fiero. O di chi ama la gente con la barba. O di donne che hanno storie da raccontare attorno alla barba. Le testimonianze sono decine, altrettante le fotografie di persone - illustri e sconosciute - che si sono messe in mostra. L'obiettivo finale è raccoglierle tutte e realizzare una pubblicazione che le cristallizzi e le racconti. Così, per puro gusto estetico e artistico di condivisione.
Ad ideare il progetto Claudio Traina, 22enne residente a Bassano del Grappa, nel Vicentino, organizzatore di eventi e già noto nell'ambiente underground per la creazione di un marchio di vestiti e gadget (www.vonbarbaz.com), Alessandro Toso, 26enne di Cittadella, nel Padovano, che cura il blog www.unoravanti.com (propone lavori di giovani artisti), e Diego Santi, 27enne di Castello di Godego, nel Trevigiano, che da poco ha lanciato il sito di annunci gratuiti "verdi" www.greenclick.it .
Il loro obiettivo? "Raccogliere più storie possibili", sorridono loro, nascosti dalle loro barbe.
E ora ci aspettiamo che si scateni anche a Vicenza la battaglia politico elettorale sul "candidato con i baffi" (tra le donne no? Ma donna baffuta è sempre piaciuta ..., ndr).
Il primato, a memoria visiva, è quello di Maurizio Sangineto, che barba e baffi li esibisce da quel dì. Insieme alla passione per il web che lo accomuna ai tre "promoter" veneti del nuovo trend. Male che vada un "assessoratino" alla cultura dei baffi (e alle tradizioni) potrebbe guadagnarselo...
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