Attivo di 397,9 miliardi di euro per la Cdp che perde però 900 milioni per rosso Eni
Giovedi 14 Aprile 2016 alle 13:14 | 0 commenti
Il gruppo Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), la "leva" che sta utilizzando il governo per attivare tramite il fondo Atlante il salvataggio anche della Banca Popolare di Vicenza e nel cui Cda da 13 membri e con particolari competenze sulla sua gestione separata è appena entrato il sindaco di Vicenza Achille Variati, al culmine di una serie di riconoscimenti a livello nazionale dopo l'ascesa anche a presidente dell'Upi che in Cdp va a rappresentare, chiude il bilancio 2015, lo si legge su La Repubblica, con un risultato netto di gruppo negativo per circa 900 milioni di euro (+2,7 miliardi di euro nel 2014) ma dovuto alla perdita di circa 8,8 miliardi di euro conseguita nel 2015 da Eni, di cui Cdp, socio di riferimento anche per Tecna e Snam oltre che gestore del risparmio postale, possiede il 25,76%.
Il totale dell'attivo, per dare un'idea della potenza di di fuoco della Cassa controllata per l'80% dal Ministero dell'Economia e della Finanza, è pari a 397,9 miliardi di euro, (-1% rispetto al 2014). Le disponibilità liquide raggiungono i 173 miliardi di euro, in riduzione del 6% rispetto al 2014. Il margine di interesse, in flessione del 40%, si attesta a circa 600 milioni di euro. Il patrimonio netto di gruppo si è attestato a 33,6 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 35,2 miliardi di euro del 2014, di cui 19,2 miliardi di euro di pertinenza della capogruppo.
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