Atti vandalici all'affresco del '300 col Cristo al tempio di San Lorenzo, Achille Variati esprime solidarietà verso il priore don Giulio Cattozzo
Mercoledi 10 Agosto 2016 alle 16:26 | 0 commenti
Oggi pomeriggio il sindaco di Vicenza Achille Variati si è recato presso il Tempio di San Lorenzo per portare la propria solidarietà a don Giulio Cattozzo, dopo l’increscioso atto vandalico che ha deturpato un affresco di Gesù Cristo risalente al trecento. Come ha raccontato Don Giulio Cattozzo l’episodio deve essere avvenuto tra la notte di domenica e lunedì, quando accortosi del vile gesto ha subito provveduto a sporgere denuncia vero ignoti. Dopo una ricognizione si è, poi, trovata una scritta simile anche sui muri perimetrali del duomo di Vicenza. Secondo Variati è opera della stessa mano e perciò Il Comune di Vicenza ha provveduto a sporgere una denuncia verso ignoti e ad attivarsi con l'AMCPS per transennare e mettere in sicurezza l'affresco in modo da evitare che i malintenzionati autori del gesto tornino a "completare" l'opera vandalica.
Di seguito maggiori dettagli dal Comune
Oggi pomeriggio il sindaco Achille Variati si è recato in sopralluogo al tempio di San Lorenzo, dove un affresco di un anonimo giottesco, databile al 1320 circa, è stato imbrattato da una serie di scritte e simboli con vernice spray di colore nero.
Lo scempio, risalente a inizio settimana, interessa la muratura e marginalmente la superficie affrescata dell'opera, collocata in una nicchia alla sinistra della facciata del tempio.
“Chi deturpa la città con scritte è un vandalo, chi imbratta opere d'arte è un delinquente – ha dichiarato il sindaco Achille Variati –. Appena ci è giunta la segnalazione di padre Giulio Cattozzo della Provincia Padovana dei Frati Minori Conventuali, a cui esprimo la mia solidarietà per questo scempio, abbiamo presentato una denuncia contro ignoti. Intendo inasprire le sanzioni, che passeranno da 50 a 500 euro, per chi imbratta i muri della città . E aumenteremo i controlli per individuare i responsabili, ricordando che il Comune mette a disposizione spazi appositi per coloro che esprimono la propria arte con le bombolette. Ma questa che vediamo oggi non è un’espressione artistica; è solo espressione di stupidità â€.
L’affresco, collocabile tra il 1300 e il 1320, raffigura la Crocifissione ed è attribuito a un artista appartenente alla scuola del "giottismo vicentino", il movimento del quale fecero parte un gran numero di pittori legati dall'insegnamento e dall'imitazione dei modelli di Giotto.
Il dipinto si presenta frammentario: perduto l’intonaco degli strati più bassi, se ne è salvata solamente la parte superiore, evidentemente in virtù del riparo offerto dalla volta della nicchia. L'affresco era stato restaurato nell'estate del 2006.
Il Comune ha già contattato ditte specializzate in questo tipo di restauri per un intervento urgente di ripristino e rimozione delle scritte d'intesa con le prescrizioni della Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Verona, già informata dell'accaduto.
Al termine del sopralluogo, i tecnici di AIM Amcps hanno messo in sicurezza la nicchia in modo da rendere inaccessibile l'affresco.
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