Ater Vicenza, il Sunia condanna i metodi violenti di chi ha imbrattato la sede
Lunedi 11 Novembre 2013 alle 15:56 | 0 commenti
SUNIA Vicenza - Il Sunia di Vicenza contesta i metodi violenti di chi ha imbrattato la locale sede ATER di Vicenza e li giudica pericolosi proprio per gli assegnatari. Questa organizzazione sindacale, che opera a tutela degli assegnatari e dei lavoratori e pensionati, anche contestando certe scelte dell'ATER vicentina nei confronti di singoli e in linea di politica abitativa, mette in guardia chiunque, fosse anche per un giustificato malcontento, ritenga di non condannare chi agisce isolatamente o in piccoli gruppi con metodi intimidatori ed antidemocratici.
In tal modo si rischia di radicalizzare i rapporti impedendo la discussione ed il confronto, anche aspri ma democratici, attraverso i quali, e solamente per mezzo di essi, è possibile realmente tutelare gli assegnatari e i deboli in genere.
L'insano gesto fa temporaneamente cadere ogni motivo di controversia ed il SUNIA di Vicenza si schiera accanto al Presidente dell'Ater Valentino Scomazzon, al direttore Ruggero Panozzo e a tutto il personale dell'Azienda.
Non va dimenticato che l'ATER, sia pur con errori che il Sunia non manca di contestare, rende possibile a 4.000 famiglie di Vicenza e provincia di avere un tetto a canone commisurato al reddito e alle loro condizioni famigliari. Non va nemmeno dimenticata la grave responsabilità del Governo e della Regione Veneto che da anni fanno mancare alle ATER della nostra regione i finanziamenti necessari per edificare un numero di abitazioni adeguato alla elevata domanda insoddisfatta.
Tempi lontani ma non dimenticati di violenza antidemocratica e criminale anche sulle persone impongono una costante vigilanza da parte di tutti i cittadini, impongono la condanna generale di simili gesti (a Vicenza e a Padova) contro l'ATER e il rifiuto di qualsiasi atteggiamento di indifferenza o, peggio, di indulgenza con motivazioni sociali che alla prova della realtà si rivelano pericolose e fallaci.
I gruppetti di violenti non hanno ancora imparato che nella vita come nella storia non ci sono scorciatoie e si muovono senza un disegno contestativo che affronti i problemi nella loro dura realtà , e con i gesti disperati riconoscono la loro incapacità di impegnarsi nel difficile lavoro quotidiano di cercare soluzioni per i deboli.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.