Ater, sfratti e atti vandalici: Vicenza Capoluogo risponde con le idee
Mercoledi 13 Novembre 2013 alle 12:21 | 0 commenti
Associazione Civica Vicenza Capoluogo - Il preoccupante problema degli sfratti e delle politiche per favorire una maggiore assegnazione di alloggi popolari non vanno certamente affrontati attraverso le azioni vandaliche come quelle che abbiamo visto attuarsi nei giorni scorsi nella nostra città . Neppure la rivendicazione per una corretta ed onesta gestione delle ATER passa attraverso l’incappucciarsi o il travestirsi danneggiando immobili di proprietà di tutta la comunità .
Non è con atti violenti che si possono risolvere i problemi sociali e abitativi della nostra città .
Sono invece sempre più necessarie idee, proposte, ricerche di modalità nuove per acquisire risorse finanziarie e rispondere così al crescente fabbisogno delle famiglie che rimangono senza lavoro.
E’ in questa direzione che devono indirizzarsi la nostra creatività e la nostra fantasia: ci sono tantissimi altri modi per richiamare l’attenzione di amministratori e opinione pubblica affinché siano affrontate con impegno queste problematiche sociali.
Un sit-in, una petizione e raccolta di firme, l’organizzazione di un digiuno, la promozione di un tavolo di dialogo, la realizzazione di un’iniziativa quale risposta concreta ai bisogni che si vogliono evidenziare, possono produrre risultati sicuramente migliori e più efficaci, rafforzando nel contempo anche quella proposta che, ogni atto di protesta, deve accompagnare.
I beni comuni, che gli stessi manifestanti hanno in altre occasioni dichiarato di difendere, vanno sostenuti con l’esercizio quotidiano della democrazia, la valorizzazione del confronto, il rispetto dell’altro, l’uso della nonviolenza.
Condanniamo pertanto l’uso di metodi violenti ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà agli amministratori e al personale dell’ATER di Vicenza e alla stessa Amministrazione Comunale.
Chiediamo al Sindaco di continuare a favorire la cultura della legalità e del rispetto delle regole democratiche vigilando anche sulle modalità di assegnazione degli immobili comunali a gruppi ed associazioni.
Questi ultimi infatti non possono beneficiare di spazi comunali per la loro attività e nel contempo programmare ed organizzare manifestazioni o azioni violente e vandaliche a danno della comunità e dello stesso patrimonio pubblico.
Le diverse convenzioni per l’uso di locali comunali dovrebbero richiamare pertanto un codice etico di comportamento rispettoso dello statuto comunale e dei principi espressi nella nostra Costituzione.
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