Assoturismo-Confesercenti Veneto: no alla tassa di soggiorno come a Roma
Mercoledi 26 Gennaio 2011 alle 19:39 | 0 commenti
Assoturismo Confesercenti Veneto - "E' ora di finirla di penalizzare un settore economico fondamentale come quello turistico". Il Presidente di Assoturismo Veneto, Francesco Mattiazzo, dichiara il "no" secco alla proposta di introduzione dell'imposta di soggiorno. Assoturismo Confesercenti, rappresenta centinaia di piccole imprese turistiche connesse al turismo, guarda con grande preoccupazione alla confusione che si sta creando attorno alla proposta di introdurre una tassa sul turista.
"Il turismo - continua Mattiazzo - è il settore più importante su cui puntare per lo sviluppo dell'intera economia della nostra regione (prima in Italia per presenze turistiche) e soprattutto, in questa difficile fase di congiuntura economica, avrebbe bisogno di incentivazioni e di politiche adeguate invece di un balzello che ne comprometterebbe la competitività ".
"Da un lato - continua Mattiazzo - lo Stato con il decreto di attuazione sul federalismo vuole introdurre a favore dei comuni una tassa sui turisti; dall'altro la Regione Veneto, attraverso il progetto di DDL sul turismo, ipotizza l'introduzione di una tassa di scopo con finalità e destinazione precise a favore del turista. In pratica lo Stato prevede una tassa a carico delle imprese turistiche che andrà nel calderone delle casse comunali; cos' come la Regione Veneto prevede una tassa a carico del turista da destinare a servizi a favore del turista stesso. Bisogna chiarire se si tratta di tasse diverse e se una esclude l'altra. Sulla ipotesi dell'Assessore Finozzi, Assoturismo si era già espressa con la possibilità di discuterne contenuti e finalità ; mentre sull'ipotesi contenuta nel decreto sul federalismo, come quella già applicata a Roma, le piccole imprese del turismo Veneto non possono che dire un pesante NO! Senza discussione e senza appello".
"Il decreto attuativo sul federalismo municipale - prosegue Mattiazzo - sembra contenere delle brutte sorprese per le imprese turistiche del Veneto e cioè la reintroduzione della famigerata e vituperata tassa di soggiorno soppressa molti anni fa. Le imprese ricettive, in questi ultimi anni, hanno subìto un continuo aumento di costi mantenendo bassi i prezzi e incrementando offerte e promozioni. Se venisse introdotta un'ulteriore gabella sarebbe un danno per l'economia turistica già molto penalizzata dalla crisi dell'economia e dallo svantaggio di avere un'iva più alta rispetto ai nostri competitori europei ".
Nel Veneto con oltre 60 milioni di presenza con quasi il 6% del PIL regionale con l'obiettivo comune si raggiungere nei prossimi 5 anni una percentuale del PIL pari al 10% , il turismo sta diventando la principale industria e creerà nuovi posti di lavoro, diventando così un traino per l'intera economia. "Non possiamo permetterci - commenta Mattiazzo - di rallentare o bloccare questo processo".
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