Associazioni e unioni tra comuni per i servizi, proposta della giunta regionale
Giovedi 8 Dicembre 2011 alle 12:46 | 1 commenti
Gruppo Pdl Consiglio Regionale Del Veneto - Toniolo (pdl): "nell'ultimo incontro di commissione rappresentanti di comuni e comunità montane in audizione e soddisfatti per il coinvolgimento!"
"Concordo con il sindaco Achille Variati che ha rilasciato delle dichiarazioni in cui sostiene l'importanza della gestione associata dei servizi tra comuni per far fronte ai chiari di luna nei bilanci. Bene anche che puntualizzi l'importanza della condivisione in sede di integrazione delle norme tra uffici regionali e enti locali. Vorrei precisare però che mi ero già attivato per fare tutto ciò in commissione a Venezia!"
Lo afferma il consigliere regionale Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali e Bilancio di palazzo Ferro Fini, che martedì ha coordinato le audizioni con i rappresentanti veneti delle associazioni degli enti locali (ANCI-Veneto e UNCEM) prima di invitare l'intera commissione ad esprimere il parere sul progetto di legge della giunta che va a disciplinare l'esercizio associato di funzioni e servizi comunali anche alla luce della recente manovra finanziaria.
"Non c'è assolutamente il rischio di licenziare una normativa scritta da tecnici e calata dall'alto", afferma Toniolo, "in realtà i rappresentanti di ANCI e UNCEM hanno apprezzato molto il fatto di essere stati ascoltati in commissione". E puntualizza Toniolo: "Il nostro intento è quello di applicare delle norme il più possibile calate nella realtà e utili e vicine ai cittadini. Il fine del nostro lavoro amministrativo è proprio il bene comune e terremo in considerazione i preziosi contributi portati dalle associazioni degli enti".
Il testo era stato presentato la prima volta in commissione l'11 ottobre scorso. Per Toniolo si tratta di "una buona occasione per razionalizzare la spesa e allo stesso tempo non soffocare nei debiti le municipalità che devono restare punti di riferimento del territorio".
"E' un passo importante verso la semplificazione di cui tanto si parla. E questo senza prescindere dal territorio e dalle sue esigenze".
"In Veneto", spiega Toniolo, "ci sono 277 comuni interessati da questa operazione, 313 se consideriamo tutte le realtà sotto i 5000 abitanti compresi quelli appartenenti alle Comunità montane".
In base al decreto legge 78 del 2010 infatti tutti i comuni sotto i 5000 abitanti (3000 per le aree montane) sono tenuti a esercitare le funzioni fondamentali in forma associata.
"Oltre all'obbligo di legiferare, la Regione deve e vuole intervenire perché una materia tanto importante non può essere lasciata interamente allo Stato. Il Veneto è una Regione complessa", sottolinea Toniolo, ricordando come, a tal proposito, sia stato convocato anche il tavolo di confronto con le autonomie locali.
"E' stato ribadito e ribadiamo che la riorganizzazione dovrà rispettare le circoscrizioni provinciali e, in via generale, anche il principio di contiguità territoriale nella costituzione delle forme associate", sottolinea Toniolo. Insomma, le gestioni associate si collocheranno all'interno di alcune macro-aree geografiche omogenee individuate sulla base di parametri precisi, dalla geomorfologia del territorio alla sua economia. "In questa ottica", precisa Toniolo, "anche le Comunità montane potranno essere considerate ambiti ottimali".
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