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Associazione DI.RE-FA.RE: cosa succede ai DSA in Veneto?

Di Emma Grande Martedi 10 Marzo 2015 alle 17:50 | 0 commenti

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Dopo l'annuncio della AIRIPA Sezione Veneto sui cento psicologi che hanno impugnato la delibera regionale sui disturbi dell’apprendimento (DSA), l’Associazione DI.RE-FA.RE fornisce il punto di vista delle famiglie coinvolte e chiede alla Regione Veneto "di rivedere le proprie posizioni in materia di rilascio diagnosi DSA".

La Regione Veneto, oltre a vantare un’importante tradizione di psicologi esperti di DSA, ha mostrato grande sensibilità al tema, dapprima istituendo un Centro Regionale Specializzato per i DSA presso l'ULSS20 di Verona, poi emanando una Legge Regionale (L. 16/2010), anticipando addirittura la Legge Nazionale (170/2010).
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) ossia: la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia, rappresentano una parte consistente di tutti i problemi di apprendimento degli alunni durante i primi anni della frequenza scolastica. Nel loro insieme coinvolgono molti dei nostri figli (4-5% popolazione scolastica).
Recentemente sembra che qualcosa stia cambiando:
- molti dei Professionisti impiegati presso il Centro Regionale Specializzato per i DSA (circa 10), istituito con la L.R. 16/2010, non hanno ricevuto il rinnovo di contratto e non possono più seguire i piccoli utenti e le rispettive famiglie;
- in seguito a ciò, molte famiglie hanno quindi dovuto rivolgersi agli Psicologi specializzati Privati, sobbarcandosene le spese, nonostante la diagnosi e la riabilitazione dei Dsa, rientri nei Livelli Essenziali di Assistenza;
La Regione Veneto, dando attuazione alla nuova Delibera (DGR 2315 del 09/12/2014), stabilisce che unicamente le strutture pubbliche e quelle accreditate (ad esempio i poliambulatori) in cui operano psichiatri, neuropsichiatri e neurologi potranno rilasciare le diagnosi ai fini scolastici.

L’Associazione DI.RE- FA.RE “DIsturbi dell’apprendeRE – Famiglie in REte che rappresenta le Famiglie sul territorio di Verona e Provincia, manifesta la preoccupazione per:
- La violazione della libera scelta. Le famiglie non potranno scegliere liberamente a chi affidare la cura dei propri figli. Perché la Regione Veneto consente di operare la scelta libera per tutti i campi clinici, ma non per le diagnosi DSA ?
- La medicalizzazione dei bambini e ragazzi DSA. I disturbi specifici dell’apprendimento non necessitano la somministrazione di farmaci. Perché il rilascio delle diagnosi verrà affidato in maniera esclusiva a Neuropsichiatri, Psichiatri e Neurologi ?
- La qualità del servizio. La diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento richiede un’alta specializzazione (richiesta agli Psicologi specialisti privati) la Regione Veneto intende richiederla anche per gli Specialisti operanti all’interno della struttura pubblica? In un ambito tanto delicato, la qualità del servizio pubblico migliorerà oppure no?
I tempi di attesa. In virtù del fatto che a scadenza delle attuali convenzioni con i Centri privati accreditati (la Regione ha comunicato la scadenza nello scorso 9/12/2014) le diagnosi potranno essere erogate solo dal Servizio Pubblico, i tempi d’attesa rischiano una forte dilatazione che potrebbe penalizzare l’utenza. Solo il servizio pubblico potrà rilasciare diagnosi valide ai fini scolastici per i DSA. Né le strutture private accreditate né gli Psicologi specialisti privati. I tempi di attesa necessari al reperimento della diagnosi ai fini scolastici saranno più lunghi oppure si ridurranno? Come farà la scuola a porre le necessarie tutele indispensabili per i bambini e ragazzi DSA, se le liste di attesa (ora 10/14 mesi pari ad 1 anno scolastico di un bambino) saranno ancora più lunghe?

La decisione della Regione Veneto di accentrare la Diagnosi alle sole strutture pubbliche, escludendo gli Psicologi specialisti privati e i Centri Privati accreditati, si tradurrà in un vantaggio o in uno svantaggio per la salute dei bambini e ragazzi Veneti? Le Strutture Private accreditate, a breve in scadenza, riusciranno ad ottenere il rinnovo ? Perché tale decisone risulta univoca e in antitesi con le altre Regioni?
L’ Associazione DI.RE-FA.RE chiede alla Regione Veneto, di rivedere le proprie posizioni in materia di rilascio diagnosi DSA.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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