Assetto idrogeologico, ulteriori chiarimenti su zone di attenzione
Giovedi 20 Giugno 2013 alle 14:51 | 0 commenti
Regione Veneto - Per agevolare i comuni veneti interessati territorialmente, i competenti uffici della giunta regionale hanno diramato un’integrazione alla circolare del marzo scorso relativa alla definizione delle “zone di attenzione†nei Piani Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) dei bacini idrografici dei fiumi Piave, Brenta–Bacchiglione e Livenza e del fiume Adige e alla procedura per associare a queste zone la pericolosità idraulica prevista dalle Norme di Attuazione (NdA).
Lo comunica l’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, facendo rilevare sulla questione erano infatti intervenuti nel frattempo un parere dei Comitati tecnici delle Autorità di Bacino nazionali dei fiumi dell’Alto Adriatico e del fiume Adige e un provvedimento della stessa giunta regionale.
La circolare integrativa della Regione ribadisce che i limiti di applicabilità delle Norme di Attuazione riguardano esclusivamente le aree ricadenti all’interno dei confini dei bacini nazionali di competenza. Ai comuni viene quindi confermato che anche se la cartografia dei PAI evidenzia talvolta aree adiacenti, esterne ai tali confini, questa rappresentazione va intesa a mero titolo di completezza conoscitiva.
Il secondo chiarimento è relativo alla valutazione delle condizioni di dissesto all'interno delle zone di attenzione e della relativa compatibilità delle previsioni urbanistiche (art. 5, comma 4, PAI). Con la deliberazione del 7 maggio la giunta veneta ha affidato direttamente alle Autorità di Bacino nazionali dei fiumi dell'Alto Adriatico e del fiume Adige il compito di associare alle zone di attenzione la pericolosità idraulica, svolgendo inoltre le fasi spettanti alla Regione e relative all'istruttoria per la definizione della proposta di aggiornamento dei PAI. Le amministrazioni comunali rimangono conseguentemente esonerate dall'obbligo di trasmettere preventivamente alla Regione la verifica di compatibilità ai fini dell'avvio della procedura per l'attribuzione della classe di pericolosità delle zone di attenzione. La Regione chiede peraltro ai comuni di prestare la più ampia collaborazione alle Autorità di Bacino per agevolare la sollecita attuazione delle operazioni di verifica funzionali all'associazione o all'esclusione della pericolosità idraulica all'interno di tali zone.
L’ultimo chiarimento riguarda la verifica di compatibilità degli interventi ricadenti all'interno delle zone di attenzione, limitatamente all'eventuale pericolosità idraulica, con la specifica natura o tipologia di dissesto individuata (art. 5 comma 3, PAI). La circolare evidenzia che la verifica, ai fini dell'assentibilità o meno degli interventi previsti dagli strumenti urbanistici vigenti (e, quindi, dell'eventuale conseguente rilascio dei titoli abilitativi edilizi) anche in diretta attuazione delle disposizioni dettate dal cosiddetto "Piano casa", sarà effettuata direttamente dalle amministrazioni comunali, sull'analisi degli studi e delle informazioni già ' disponibili e utilizzati per la redazione dei propri PAT nonché sulla scorta delle informazioni disponibili presso le amministrazioni provinciali (PTCP), i consorzi di bonifica, gli uffici regionali del Genio civile. In sede di tale verifica dovrà altresì essere valutata l'efficacia degli eventuali interventi di mitigazione proposti e le risultanze saranno trasmesse all'Autorità di Bacino per gli eventuali adempimenti di competenza.
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