"Siamo quella bruttissima associazione che si è permessa di dire che la trasformazione in spa sarebbe stata un bagno di sangue. Purtroppo avevamo ragione. Avevamo proposto un piano alternativo. Ci hanno detto che diventare spa e quotarsi in borsa era l'unica soluzione. Ma non è stato così." Con queste parole inizia l'assemblea Luigi Ugone, presidente di Noi che credevamo nella BPVi, che con fierezza dice "ricordatevi chi siamo. Solo ricordandoci chi siamo sapremo dove andare. Noi abbiamo votato no alla spa, no al bilancio. Perché era una cosa giusta.Â
Anche perché fare quello che più conviene non porta di certo vantaggio a noi. Ci abbiamo rimesso. È arrivato il momento di dire basta", invitando poi i presenti a firmare la lettera per far dimettere Francesco Iorio e il cda attuale della Banca Popolare di Vicenza. "Deve restituire tutto quello che ha preso per non fare. Restituisca i soldi e li daremo a chi ha più bisogno. Altra cosa che dovremo fare è la messa in mora della banca. Queste sono le due cose che vi chiediamo di sottoscrivere."Colpo di scena è stata la presenza del consigliere regionale Alessandro Montagnoli. Ugone ha spiegato che la Regione Veneto ha stanziato un fondo legale di 300.000 euro per assistere i risparmiatori e che l'associazione ha fatto pressione perché questa somma venga modulata. "Ritengo che sia importante la vostra associazione. So che volete i fatti. La gente si deve svegliare. Noi in questa partita ci siamo" dice il consigliere. "Noi la ringraziamo perché ci vuole fegato per metterci la faccia", risponde Ugone.Â
Dopo queste premesse, durante l'assemblea si sono alternati i vari relatori. Fabio Lugano ha raccontato della crisi della Banca Popolare di Vicenza, parlando dei fidi, dei prestiti fatti dalla Banca in cambio dell'acquisto di azioni e del valore gonfiato delle azioni, della creazione di Atlante e del rapporto con Unicredit. "La colpa non è vostra se avete perso i soldi o se vi siete fidati. Sono loro che non vi hanno detto la verità . Vi hanno detto di leggere i bilanci, ma i bilanci sono fatti ad hoc perché voi non capiate niente", dice Lugano.Â
A proposito di Atlante Ugone ha letto la lettera (per la quale ha invitato i presenti a firmare) indirizzata al Fondo (ora socio di maggioranza) e a Dolcetta, presidente di BPVi, e che verrà loro consegnata, per far dimettere il cda attuale e Iorio.Â
Sono poi intervenuti gli avvocati Filippini e Ternullo del Foro di Verona, che hanno spiegato cosa significa mettere in mora la banca, ovvero richiedere i danni tramite una lettera nominale che contesterà i diritti violati e richiederà la restituzione dei soldi. Si è anche parlato dell'azione civile che potrebbe accelerare i tempi del risarcimento visto che le procedure penali in Italia hanno tempi molto lunghi, come spiega Ternullo. Il dottor Rocca si è occupato, per completare il quadro, dell'entità del risarcimento, spiegando che il danno subito dai soci è dato dalla differenza tra il prezzo dell'azione nel momento in cui sono state acquistate e il prezzo effettivo dell'azione. "Il nostro intento è quello di riuscire a farvi riavere i soldi e soprattutto la cifra più alta possibile", conclude Rocca