Assemblea BPVi, in sala stampa inadeguata tutto è vietato, ma nessuno obbedisce almeno qui: ecco video Iorio. In sala 2 minuti a testa: Sì o No e il tempo è finito, da tempo
Sabato 5 Marzo 2016 alle 10:36 | 0 commenti
Inizio scrittura nota ore 10.36. L'esito dell'assemblea odierna della Banca Popolare di Vicenza a Gambellara appare fin dall'inizio tanto obbligato quanto scontato . Se non altro per la massiccia presenza, diretta o per delega, di migliaia di dipendenti soci che, umanamente, pensano di allungare il mantenimento del posto di lavoro anche se, dopo i 600 tagli già annunciati dall'Ad Iorio «fino alla scadenza del mio mandato», per diventare competitiva la nuova Spa che nascerà in Borsa dovrà procedere a una sua modernizzazione radicale che lascerà a breve poco spazio alle filiali tradizionali, quelle che danno lavoro a gran parte degli oltre 5.000 dipendenti attuali, che, però, così sperano di rinviare il proprio destino.
Proprio per l'esito già scritto, anche nella lettera diktat della BCE letta all'inizio parzialmente dal presidente Stefano Dolcetta suscitando reazioni in sala di chi ha chiesto venisse proiettato e consegnato ai soci integralmente il testo, ci saremmo aspettati un clima meno "dittatoriale" per i soci che volessero intervenire sul palco e più sereno almeno in sala stampa, già inadeguata di suo per gli spazi disponibli per i colleghi: molti sono rimasti in piedi, le prese elettriche erano un "gadget" inizialmente introvabile come il futuro iPhone 7, per poter accedere ai servizi igienici bisognava vincere il posto al "Gratta e vinci" e vigeva il diniego di andare in sala anche solo per fare foto, anche se un collega, ben più noto di noi, faceva rilevare con giusta rabbia alla responsabile di sala che questa regola non valeva per i soliti noti.
E vigeva in sala stampa anche un altro divieto assurdo per poter raccontare con professionalità e correttamente lo svolgimento di un'assemblea pubblica di tale rilevanza: quello di fare riprese e registrare quanto veniva proiettato sull'unico schermo disponibile per i giornalisti e con riorese già "teleguidate" (nessun primo piano di situazioni diciamo... scomode in sala e sul palco, tipo quella della signora che, si è sentito a microfono toltole, ha urlato fino a che non è stata fatta "accomodare" fuori, si presume, dopo la sua protesta fisica: «non mi muoverò, portatemi via voi, non lascio il microfono fino a che non potrò spiegare la rabbia di chi ha perso i propri risparmi!».
Avevamo chiesto anche noi se sarebbe stato possibile riprendere, ci era stato detto di no e ci eravamo, quindi, uniformati, anche se con un senso di rabbia simile, anche se non così lancinante, a quello della povera signora Annarita Toniolo.
Ma poi abbiamo visto che le regole al solito erano non rispettate da tutti (e non controllate dal personale) oppure erano diverse, tipo quelle della BPVi stessa che ha fatto recuperare soldi agli amici, pochi, penalizzando gli altri 118.000 soci.
E allora abbiamo ripreso l'intervento introduttivo dell'Ad, strozzato nella voce insicura di uno Iorio che recitava da manager sicuro, e ve lo proponiamo con qualche imperfezione di cui ci scusiamo perchè non abbiamo avuto il tempo, come i colleghi più sfacciati o più "amici" di noi, di monatre la telecamera su un cavalletto...
Sull'assemblea stiamo riferendo a parte anche se il lavoro sarà duro: sono tanti, 123, gli interventi previsti quando abbiamo iniziato a fare cronaca ma solo 2 minuti a testa per motivare il Sì o il No cisembrano, comunque, parsi una irrispettosa considerazione di chè è già stato spolpato e si appresta a doverlo essere fino in fondo, qualuqnue sia l'esito della votazione.
Una domanda: se è legittimo contingentare i tempi degli interventi, questo Cda della Banca perchè non ha avuto la sensibiltà almeno di dare più tempo a chi ha pagato fino a 62,50 euro per trovarsi ora a dover approvare di fatto e masochisticamente (ma tanto non ci sono alternative, è il colpevole mantra ripetuto dalla cima del palco) il loro deprezzamento a carta straccia perchè la più modesta banconota esistente, quella da 5 euro, dovrà essere stracciata almeno in 5 parti per approssimarsi al valore più probabile in Borsa.
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