Assemblea a Caldogno, chiesti lumi su Askoll
Mercoledi 22 Maggio 2013 alle 23:57 | 2 commenti
A che titolo l'amministrazione comunale di Caldogno avrebbe incassato un acconto sulle contropartite urbanistiche riferibili al previsto centro equestre visto che quest'ultimo non si è ancora materializzato? Suonano più o meno così le domande rimbalzate ieri più volte nella sala parrocchiale della frazione di Cresole durante un dibattito dedicato alla questione dei rimborsi per gli alluvionati non ancora giunti ad alcuni residenti.
L'ipotesi, generica peraltro, di stornare una parte dell'anticipo che sarebbe stato concesso dal promotore privato del centro equestre, la ditta Askoll della famiglia Marioni di Dueville, era stata formulata dal consigliere di minoranza Luca Scalco proprio durante il dibattito organizzato dalla sua lista civica che siede in minoranza. Alla richiesta da parte del pubblico (e di chi scrive) il sindaco Marcello Vezzaro (nel riquadro) però si è prima stizzito chiedendosi a che titolo il quesito fosse posto. Di seguito ha precisato che intende rispondere approfonditamente in altra sede pur spiegando in breve le premesse che hanno portato ad inserire la proposta della società in seno al documento urbanistico di programmazione generale, il Pat. In realtà le motivazioni precise in forza delle quali si chiede ai privati un anticipo (centomila euro su un totale di 800mila che il proponente, a vario titolo, girerebbe alla amministrazione) sono contenuti in una missiva inviata dal primo cittadino ad Askoll sul finire del 2012.  Tra il pubblico la circostanza è stata percepita come irrituale tanto che alcuni attivisti del M5S presenti tra l'uditorio hanno annunciato di «volere vederci chiaro».
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