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Arci Caccia: il piano faunistico venatorio del Veneto va cambiato

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 25 Ottobre 2013 alle 15:31 | 0 commenti

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Giuliano Ezzelini Storti, Presidente Regionale Veneto Arci Caccia - Abbiamo inviato oggi, come Arci Caccia, le nostre osservazioni al Piano Faunistico Venatorio Regionale del Veneto adottato dalla Giunta nell’estate di quest’anno. L’analisi del PFV, da parte della nostra associazione, ha riscontrato “luci” ed “ombre” sulla quale abbiamo ritenuto opportuno apportare modifiche e migliorie che riteniamo siano di buon senso, sulla quale siamo disponibili a mediare, per una buona gestione della caccia.

Capiamo l’ambizioso ruolo che il PFV si è dato nella gestione della caccia, soprattutto nel rapporto con l’ambiente e l’agricoltura, ma riteniamo, vista la situazione veneta, che quanto proposto rischi di diventare, perché troppo pretenzioso, un danno per la flora e la fauna e ne determini l’ingovernabilità.

Per questa ragione le nostre osservazioni si sono concentrate, nei punti più salienti, quindi: sul ribadire gestione sociale e partecipata della caccia e la collaborazione con il mondo agricolo senza gravare con i danni sulle spalle dei cacciatori; il nostro concetto di democrazia e il ruolo della rappresentanza negli Ambiti Territoriali e nei Comprensori Alpini come previsto dalla legge 157/1992; la possibilità di consentire, nonostante la scelta di caccia (A, B o C), la pratica piena delle proprie tradizioni locali; la gestione delle zone vallivo lagunari considerandone la caratteristica di zona di particolare pregio simile alla zona alpi; messa in discussione del regolamento della caccia nelle canalette considerando chi la pratica da “specialista”; la limitazione del potere di costrizione della pratica della caccia delle Aziende Faunistico Venatorie nei confronti delle aree limitrofe e una maggiore regolamentazione delle Aziende  Agri-Turistico Venatorie a vantaggio di una caccia povera e non da ricchi; un ricalcolo della densità venatoria che valuti la dimensione anche di quelle provincie(Vicenza) che hanno un gran numero di cacciatori nei propri ATC e CA;un ragionamento diverso sui valichi montani interessati dalle rotte migratorie, senza che questo comporti divieto di caccia in aree dove non ha senso; un intervento sulla sostenibilità finanziaria, come sui permessi d’ospite che non gravi sulle tasche dei cacciatori in un periodo di pesante crisi.

In queste ore stiamo cercando, assieme alle altre associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale, di inviare un testo condiviso e mediato per dare un segnale di unità su molti punti che ci uniscono, ma abbiamo comunque ritenuto opportuno mandare il nostro punto di vista di come e cosa intendiamo per gestione della caccia in veneto visto che questo lavoro si sta rallentando non per colpa nostra.

Oltre all’ufficio competente a ricevere le osservazioni al PFV, in base a quanto previsto dalle disposizioni pubblicate sul BUR n.75 del 30/08/2013, invieremo il nostro documento anche a tutti i Capigruppo al Consiglio Regionale del Veneto in modo tale che nella discussione che dovranno fare sulla legge che approva il Piano faunistico venatorio, possano avere un punto di vista sulle cose che non vanno nella gestione della caccia in base a quanto approvato dalla Giunta.

Senza populismi venatori ottemperati da qualche associazione regionale, con questo nostro modo di agire, intendiamo dare il senso di quello che crediamo sia il lavoro da fare per garantire l’interesse dei cacciatori.

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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