Arbitri di serie A di calcio, Il Fatto: quella volta che li scelse la sorte vinse il Verona
Martedi 1 Maggio 2018 alle 07:56 | 0 commenti
Ancora una volta, quando si parla di calcio, si deve inevitabilmente parlare degli arbitri, protagonisti nel bene e (troppo spesso) nel male di quello che succede nei campi di Serie A. Il Var ha forse migliorato le cose, ma la tecnologia non può evitare da sola gli errori. Le ultime polemiche riguardano Daniele Orsato per gli episodi controversi a San Siro, nella partita decisiva fra Inter e Juventus. Ma chi fa le designazioni arbitrali non dovrebbe tenere conto, nelle sue scelte, di incompatibilità , inesperienze e pregressi degli arbitri, soprattutto per le partite decisive?
Non c'è un modo per evitare a monte i possibili errori, e soprattutto per sgomberare ogni possibile dubbio sulla mala fede dell'arbitro?
Giuseppe Ravetto
Caro Giuseppe, l'unica volta in cui la Serie A disputò un campionato con il sorteggio integrale degli arbitri (stagione 1984-85), il responso della classifica fu: Verona campione d'Italia con punti 43, Torino 39, Inter 38, Sampdoria 37, Milan e Juventus 36.
Un dramma per il Palazzo: che senza arbitri designati si era ritrovato con Verona, Torino e Sampdoria - tre club di seconda fascia - al 1°, 2° e 4° posto finale.
Era (sarebbe sempre stata, lo sarebbe ancora) la soluzione più giusta: Calciopoli non sarebbe mai arrivata, di sim svizzere distribuite da Moggi a disegnatori e arbitri non avremmo mai sentito parlare, Ceccarini non avrebbe diretto Juventus-Inter e l'arbitro sorteggiato, magari, avrebbe dato rigore per fallo di Iuliano su Ronaldo, eccetera.
All'indomani dell'eliminazione della Juventus contro il Real Madrid, dopo gli strali di Buffon contro l'arbitro Oliver e di Andrea Agnelli contro il designatore Collina, la Gazzetta dello Sport ha scritto: "Aspettando la Var e considerando il fatto che quanto a poltrone che contano in Europa abbiamo fatto molta strada, sarebbe arrivato il momento di chiedere, magari sussurrandolo, un pizzico di attenzione in più".
Ecco, appunto. Le poltrone. E i sussurri. Specialità made in Italy.
Paolo Ziliani, Il Fatto Quotidiano
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