Direttivo provinciale del Psi: fallimento governi di destra e abolizione ragionata province
Sabato 17 Settembre 2011 alle 00:31 | 0 commenti
Luca Fantò, Segretario PSI provincia di Vicenza - Mercoledì 14 settembre 2011, riunito presso la sede della Federazione, presenti l'Assessore Tosetto ed il Consigliere comunale di Costabissara Preto, il Direttivo provinciale del PSI vicentino ha analizzato la situazione politica nazionale, regionale e provinciale. Al termine dell'incontro sono stati votati ed approvati due Ordini del Giorno.
Il primo Ordine del Giorno sottolinea come i governi della destra, a livello nazionale, regionale e provinciale abbiano portato l'Italia, il Veneto e la provincia vicentina sull'orlo della disgregazione sociale prima ancora che economica.
Un processo che solo in parte, a livello locale, i singoli amministratori dei Comuni stanno cercando di arginare. L'inconsistenza del Governo nazionale, condizionato costantemente dall'inattività del Presidente del Consiglio che sembra distratto dalle proprie vicende personali, lascia l'Italia in balìa di eventi determinati fuori dei nostri confini.
La guida leghista della Regione, inevitabilmente troppo legata al Governo romano, si dimostra incapace di contrastare i tagli ai finanziamenti determinati da uno pseudofederalismo da essa stessa sostenuto in maniera demagogica. Tagli cui la Regione pone ideologicamente rimedio eliminando gli ultimi finanziamenti all'istruzione ed all'assistenza sociale o distraendo la popolazioni con improbabili proposte sulla priorità dei "veneti" nella fruizione dei servizi.
La cifra del lavoro svolto dalla Provincia sembra farsi paradigma nell'accanimento con cui il suo Assessore all'Istruzione si cimenta in provocazioni agli alunni delle scuole secondarie. Tutto avviene mentre centinaia di docenti aspettano di avere un contratto di lavoro, anche se breve e mal pagato.
Il secondo Ordine del Giorno è relativo alla proposta di abolizione delle Province, istituzione di cui nel vicentino è impossibile negare la qualità della struttura tecnica ed amministrativa interna e la cui vicinanza al territorio è garanzia di equidistanza dai campanilismi comunali. Ma le province italiane nella sedicente "seconda repubblica" sono state trasformate in Enti dispendiosi ed inefficaci, per questo il PSI vicentino ritiene opportuno che vengano abolite. Ciò però non può accadere attraverso la semplice restituzione delle deleghe. A questo proposito l'Ordine del Giorno impegna il PSI vicentino a stimolare ed eventualmente organizzare un convegno sull'argomento.
Il PSI vicentino infine, pur comprendendo l'imbarazzo che ha costretto una parte dei Sindaci di centrodestra a ritirare la propria adesione allo sciopero delle Amministrazioni comunale, plaude all'impegno di tutti quegli amministratori del vicentino che coerentemente insistono nel portare avanti una battaglia politica civile per salvaguardare le risorse che possono rendere migliore la qualità della vita dei cittadini e che il Governo nazionale sta sottraendo per far cassa e salvaguardare i privilegi di pochi "eletti".
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