Approvata legge etichettatura d'origine, salvo il made in Italy
Mercoledi 19 Gennaio 2011 alle 19:42 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza - "Finalmente i consumatori sapranno cosa mettono sulle tavole e le aziende agricole italiane potranno andare ancor più fiere dei riconoscimenti di stima, da più parti ricevuti, per il gusto, la qualità e la certificata sicurezza dei propri prodotti". Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Diego Meggiolaro, commenta l'approvazione della Legge sull'etichettatura d'origine.
Una Legge che arriva dopo una gestazione di ben 10 anni, nel corso dei quali Coldiretti ha continuato a lottare per il riconoscimento della qualità e dell'identità del prodotto italiano copiato in malo modo da tutti i Paesi del mondo, attraverso l'impiego di materie prime scadenti e spesso persino dannose alla salute. Il 18 gennaio 2011 resterà una data storica per Coldiretti, perché è proprio l'altro giorno che la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato la Legge "Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari". Chiaro il presidente Diego Meggiolaro, entusiasta per il risultato raggiunto, che ha visto in prima linea anche Coldiretti Vicenza, organizzazione leader di rappresentanza del mondo agricolo vicentino: "l'articolo centrale della legge è il quarto, che rende obbligatoria, al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, l'indicazione del luogo di origine o di provenienza e, in conformità alla normativa dell'Unione europea, dell'eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM), in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale". Per i prodotti non trasformati il luogo d'origine riguarda il Paese di produzione. Per quelli trasformati dovranno essere indicati il luogo dove è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale ed il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata". Stop, dunque, ai tricolori utilizzati per spacciare prodotti stranieri per italiani. È definitivamente finita l'epoca delle sofisticazioni alimentari a danno delle aziende che producono in modo eticamente corretto e rispettando le norme in materia. "La Legge prevede che l'origine degli alimenti - conclude il presidente Diego Meggiolaro - sia indicata obbligatoriamente in etichetta e non possa essere omessa nella comunicazione commerciale, per non indurre in errore il consumatore. Quindi, bandite le pubblicità ingannevoli che, rievocando il territorio, spacciano per made in Italy prodotti di dubbia origine e qualità provenienti da migliaia di chilometri di distanza. Ora attendiamo che venga istituita una cabina di regia dei controlli e l'approvazione dei decreti attuativi, dato che entro sessanta giorni dovranno essere emanati decreti interministeriali del Ministero dello Sviluppo economico e di quello delle Politiche Agricole, con cui verranno definite le modalità per l'indicazione obbligatoria, nonché le disposizioni relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale. Con gli stessi decreti saranno definiti, relativamente a ciascuna filiera, i prodotti alimentari soggetti all'obbligo dell'indicazione nonché il requisito della prevalenza della materia prima agricola utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti".
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