Appostamenti da caccia nel vicentino, 19 denunce a cacciatori. Enpa interviene su "legge Berlato"
Martedi 6 Settembre 2016 alle 10:21 | 0 commenti
Il Nucleo Guardie Zoofile ENPA di Vicenza interviene sulla “legge Berlato†sugli appostamenti precari per la caccia e le “talpe in comuneâ€
Le Guardie Zoofile dell’ENPA scovano 19 strutture abusive tra capanni ed altane per la caccia equamente distribuite tra i due ambiti territoriali di caccia Vicentini, e ricomincia il balletto delle denunce in Procura per abusivismo, ma andiamo con ordine: Dicembre 2015, in Consiglio Regionale del Veneto va in scena l’ennesima modifica della legge 50 del 1993, una modifica proposta e voluta dal consigliere di maggioranza Sergio Berlato, paladino a suon di voti dei cacciatori in Veneto.
La modifica in sintesi prevede che il cacciatore possa costruire la struttura per la caccia a terra o in elevazione per il tempo necessario allo svolgimento della stagione venatoria, e fissa i tempi per lo smantellamento, come di seguito riportato:
“Art. 20 ter - Disposizioni ulteriori in materia di appostamenti precari per la caccia.
1.   Fatti salvi gli appostamenti per i quali non è necessaria alcuna autorizzazione di natura edilizia e di natura paesaggistica, gli appostamenti precari di caccia di cui al comma 2 possono rimanere sul territorio su cui sono stati allestiti per lo stretto tempo necessario all’esercizio dell’attività venatoria. Gli appostamenti precari di caccia possono essere allestiti ad iniziare da un mese prima dell’inizio della stagione venatoria e devono essere rimossi entro e non oltre un mese dal termine della stagione venatoria. Nel caso in cui le condizioni ambientali impedissero l’accesso al territorio su cui è collocato l’appostamento, il termine dei trenta giorni decorre dalla data di accessibilità del luogo in cui è allestito l’appostamento.â€
I controlli delle Guardie Zoofile sono scattati verso i primi giorni di maggio quando una segnalazione circostanziata arrivata in sede ENPA metteva in allarme il Nucleo; la documentazione pervenuta in forma anonima evidenziava un’altana e dei capanni montati e pronti all’uso, questo nonostante la stagione venatoria fosse finita da oltre un paio di mesi.
Le Guardie Zoofile ENPA che hanno effettuato le verifiche, hanno richiesto ai Comuni se avessero autorizzato dette strutture, gli uffici tecnici interpellati per la maggior parte hanno risposto di non avere avuto nessuna richiesta di intervento nelle zone interessate, per cui nessuno di quei capanni ed altane erano state autorizzate.
Questo stato di cose porta automaticamente i cacciatori negligenti ad essere trattati alla stregua di palazzinari abusivi, per effetto della “legge Berlato†che ha fissato dei precisi paletti sulla costruzione e dismissione della struttura. Questo stato di cose ha fatto scattare la segnalazione in Procura per abusivismo edilizio a carico dei proprietari del terreno ove si trova la struttura per la caccia.
Quello che ha lasciato non poco perplesso il Nucleo di Guardie è l’incredibile fuga di notizie riservate che è avvenuta, in pratica il Nucleo Enpa ha scritto ai Comuni interessati dalle strutture via PEC per avere le informazioni richieste, alcuni Comuni hanno risposto sempre tramite PEC, segnalando di avere mandato i loro tecnici in sopralluogo, ma di non essere riusciti a rintracciato nessuna struttura, questo nonostante tutti i riferimenti e le coordinate.
Ciò ha portato alcune Guardie ad effettuare un secondo sopralluogo, il quale ha dato dei risultati non poco equivoci, in effetti le strutture non esistevano più, ovvero erano state smantellate da qualche giorno, come evidenziato chiaramente dalle lavorazioni di fresco su piante ed arbusti. Ciò dimostra che gli Agenti Comunali non hanno trovato le strutture ma qualcuno ha prontamente segnalato l’abuso ai diretti interessati, da qui “alla talpa in comune†il passo è breve.
Al limite dell’ilarità il caso del Comune di Nogarole, il quale ha risposto come altri di non riuscire a rintracciare la struttura segnalata; una costruzione che come evidenziato nella documentazione fotografica rilevata, e dai documenti arrivati in forma anonima, si trovava sul posto da almeno una trentina d’anni, costruita con quattro pali per illuminazione stradale, con tanto di getti in calcestruzzo, alta quasi venti metri, con ripiano in metallo e legno è stata completamente smantellata a seguito della segnalazione in Comune.
La sua presenza era ben visibile in quanto costruita ad una decina di metri da due sentieri segnalati e a 56 metri da una abitazione, in una della quali capeggia una scritta “in ricordo della cattura massima del 21-10-1983 kg 153, re dei bracconieri ferruccio e silvio mai ciapa’†una frase che dimostra una autentica sfida alle istituzioni e, che la dice lunga sul bracconaggio endemico di quelle zone e sulla mancanza di controlli.
Fortunatamente per la correttezza lo smantellamento in questo caso non estingue il reato in quanto la legge Berlato non lascia spazio ad altre interpretazioni, le Guardie Zoofile hanno raccolto prove chiare sulla presenza delle strutture e sulla data della loro demolizione anche grazie al caro vecchio “giornaleâ€, ora la Procura farà il suo percorso.Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.