Appello per il nostro futuro
Venerdi 30 Ottobre 2009 alle 18:30 | 0 commenti
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA PARTE DEL COLLETTIVO PER LA SCUOLA PUBBLICA
Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le
vociferazioni, le menzogne , l' odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono.
George Orwell
Dichiararsi contro la guerra non è semplice retorica.
Dichiararsi sostenitori della pace è banale:
"Certamente tutti dicono di essere a favore della pace. Hitler diceva che era per la pace. Tutti sono per la pace. La domanda è: quale tipo di pace? "
Noam Chomsky
In tempi di crisi (parola ripetuta in continuazione, ma che contemporaneamente dimostra
l'impaccio della classe politica nel risolvere questo difficile momento storico dell'umanità ) emerge anche una situazione drammatica per l' istruzione, per l'università e per la la ricerca: noi giovani, che un domani avremo l'onore e l'onere di gestire questo paese, siamo costretti a sopportare una enorme difficoltà attuale che, nei prossimi anni, rischia di evolvere in una realtà degenerata.
Assistiamo ad un crescente disinteresse della "questione giovanile" da parte dell' anziana classe
dirigente italiana, sia in ambito lavorativo che in ambito formativo: negli ultimi anni il tasso di
disoccupazione giovanile è costantemente aumentato e la crescita non si arresterà ; la spesa pubblica destina solo il 9% all'istruzione e i fondi, troppo spesso, vengono gestiti male. Lavoro e istruzione si intrecciano tristemente in questi tempi, col taglio della spesa pubblica che prevede un futuro senza un lavoro certo per i ricercatori e assistiamo alla fuga delle menti più fini verso mete molto più ambite perchè garantiscono maggiori opportunità .
Parallelamente alla disperata condizione dei giovani, assistiamo ad un incremento delle spese
militari e ad un aumento delle esportazioni di natura bellica: una contraddizione per un Paese come l' Italia, che Costituzionalmente "ripudia la guerra", e che dichiara, attraverso le istituzioni
predisposte alla gestione della Difesa, di partecipare a missioni di pace all'estero. Il Governo
Italiano, inoltre, ha proceduto all'acquisto di centotrentuno cacciabombardieri al costo di oltre
tredici miliardi di euro. Uno spreco assoluto e una spesa non prioritaria per coloro che si dichiarano sostenitori della pace ( ma che tipo di pace? ) e della sicurezza. È doveroso ricordare, inoltre, che i proventi economici derivanti dall' "industria della guerra", non sono mai redistribuiti tra i cittadini: sono in pochi a godere di tali profitti economici, coloro che non partecipano attivamente ma che hanno tutto l'interesse nell'inviare le truppe verso le zone più rischiose del pianeta.
Dinnanzi a tale situazione, noi studenti da Vicenza, città tristemente nota per la controversia
riguardo al nuovo insediamento strategico-militare statunitense al Dal Molin, esprimiamo la nostra più netta contrarietà e il nostro più sincero sgomento.
Esigiamo:
- la revoca dell' acquisto dei cacciabombardieri;
- la diminuzione delle spese militari;
e proponiamo:
- di riutilizzare le progressivamente le risorse risparmiate per incrementare progressivamente i
fondi a favore di una maggiore qualità della scuola pubblica, dell'università e della ricerca
fino al 12% del PIL;
- di convertire l'industria bellica in industria civile per ottenere maggiori benefici a favore
della comunità ;
- di convertire la ricerca destinata a scopi militari nella ricerca scientifica per la sanità , e per
l'ambiente: tutti campi che interessano esclusivamente la collettività e il futuro delle persone
che la compongono;
- di introdurre contratti di lavoro più stabili e duraturi per i ricercatori e valorizzazione dei
talenti in ambito scientifico-culturale;
- di compensare economicamente tirocinanti e neo-laureati per permettere loro un più veloce
inserimento nella società .
Noi, in quanto Studenti e Giovani sosteniamo che tali proposte portino benefici alla comunità e
responsabilizzino i giovani per sognare e ottenere un domani migliore. Semplicemente sognamo un mondo dove non esistano diseguaglianze. La nostra Pace è senza ingiustizie.
In occasione della tappa berica della marcia Mondiale della Pace, vogliamo offrire un contributo al progresso della nostra civiltà , per un futuro vivibile. Conviene a tutti.
Costantino Romeo, studente - Vicenza
Davide Primucci, studente - Vicenza
componenti del COLLETTIVO PER LA SCUOLA PUBBLICA
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