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Apindustria Vicenza chiede a gran voce la difesa dell'Ilva e un nuovo piano per il rilancio

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 19 Settembre 2013 alle 14:36 | 0 commenti

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Apindustria Vicenza - «Salviamo l’Ilva di Taranto». A chiederlo a gran voce sono i rappresentanti della piccola e media impresa, preoccupati per la sorte di una storica acciaieria che fa da motore dell’economia nazionale, e che anche nel Vicentino garantisce lavoro a un gran numero di imprese del settore metalmeccanico.

Un appello accorato per la difesa della grande azienda pugliese arriva dal presidente di Apindustria Vicenza, Flavio Lorenzin, e dal presidente del mandamento di Bassano del Grappa, William Beozzo. «L'acciaio è un'industria di base – fanno sapere – essenziale e fondamentale per l'economia nazionale, tanto che l'Italia è il secondo produttore in Europa. Per non perdere anche questa fetta preziosa della nostra produzione, abbiamo bisogno di mantenere una grande risorsa industriale come l’Ilva, altrimenti rischiamo di uscire da settori strategici come la componentistica e la meccanica per la mancanza di materie prime».

Già oggi le acciaierie tedesche stanno aumentando i profitti in Italia, e se l’Italia rinuncerà a difendere la propria produzione di acciaio dovrà pagare il conto di una situazione che si preannuncia drammatica, con la chiusura di nuove aziende, un aumento della disoccupazione e la perdita di competitività del sistema. «La magistratura deve fare il suo corso secondo  le leggi vigenti – insistono Lorenzin e Beozzo – ma la politica deve avere il buon senso di legiferare in modo chiaro e preciso, affinché l’applicazione delle norme non vada a colpire chi non ha colpe, come i lavoratori o i fornitori. La responsabilità deve esser personale e non deve penalizzare le aziende».

D’altronde sono questi sono i problemi reali di un’Italia che ha le capacità per innovarsi e crescere, come dimostra l’esempio della Concordia, ma la cui classe dirigente troppo spesso  si perde nei soliti teatrini fatti di poltrone, o di strategie per mantenere posizioni che nulla hanno a che fare con la realtà italiana che sta esplodendo. «I politici sembrano i suonatori del Titanic – tuonano i rappresentanti di Apindustria Vicenza – che cercavano di addolcire la morte certa dei passeggeri. Di certo lo facevano con uno scopo, ma se traduciamo questo sul sistema Paese, non possiamo rassegnarci di vedere affondare una società».

Come se non bastasse, adesso si parla anche di aumento dell’Iva come provvedimento quasi certo: vale a dire ulteriori difficoltà per la competitività delle imprese, aumento della tassazione, diminuzione dei consumi, diminuzione del gettito fiscale. «È una politica così a portare a fondo l’Italia – concludono gli imprenditori – ossia quella che guarda soltanto alla prossima manovra per assicurare le coperture di bilancio, mantenendo intatti i privilegi di casta e i tanti protezionismi di categorie che non sono più giustificabili. Quello che serve con urgenza sono invece un “piano industriale Italia” e riforme sostanziali che rimettano in moto l’economia».

Leggi tutti gli articoli su: Apindustria Vicenza, Flavio Lorenzin, William Beozzo

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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