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Apindustria e imprenditore Vetta replicano ad Enel: "arroganza di chi non ha concorrenza"

Di Edoardo Andrein Giovedi 30 Ottobre 2014 alle 20:30 | 0 commenti

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Flavio Lorenzin, presidente di Apindustria Confimi Vicenza e il titolare Giorgio Vetta della ditta vicentina Vela Technologies avvisata martedì scorso che domani non potrà lavorare dalle 8.45 alle 15.30 per lavori su una cabina della corrente, senza poter così completare alcune forniture che sarebbero dovute partire in consegna lunedì prossimo verso Germania, Turchia e Cina, non accettano la risposta arrivata da Enel e rincarano la dose.

«Una società pubblica – esordisce il presidente di Apindustria - che opera in regime di monopolio, come nel caso di Enel per il trasporto di energia e le manutenzioni agli impianti, deve ragionare in un’ottica di servizio, e ridurre per quanto possibile il disagio della clientela che non può cambiare fornitore».

«Si sono impegnati a ridurre il più possibile la durata dell’intervento – spiega il titolare Giorgio Vetta – ma questo risulta ininfluente rispetto agli orari riportati nella comunicazione scritta. E noi naturalmente non possiamo aprire la fabbrica alle 4 del pomeriggio, anche perché i nostri impianti richiedono circa un’ora e mezza di preparazione all’avvio». L’imprenditore conferma quindi la motivazione comunicata riguardo la scelta di lavorare il venerdì, ossia per evitare di pagare gli straordinari: «Questo ci è stato argomentato telefonicamente dalla stessa Enel, che poi ha negato. E non ci siamo nemmeno inventati l’arrivo dell’avviso soltanto martedì, a due giorni e mezzo dall’intervento. In quanto alla necessità di dover scontentare qualcuno – continua Vetta – va sottolineato che i lavori in questione riguardano una zona di sole industrie, priva di negozi o altri esercizi pubblici. Bastava quindi dialogare con noi, senza cercare compromessi con altre realtà economiche. Ma ci troviamo di fronte alla prepotenza di un’azienda che opera in monopolio, o semplicemente di qualche suo dirigente che andrebbe punito per evitare che in futuro si verifichino nuove situazioni simili».

Confermando il pieno appoggio alla sua azienda associata, il rappresentante della Pmi, Flavio Lorenzin, lancia infine un appello: «L’apparato pubblico e chi gestisce servizi in forma esclusiva deve metterci nelle condizioni di poter fare impresa, altrimenti diventa normale pensare di abbandonare un paese che snobba chi crea sviluppo e opportunità di lavoro».


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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