Apindustria Confimi: il 730 precompilato lo sceglie solo il 6,8% degli interessati
Giovedi 30 Luglio 2015 alle 18:55 | 0 commenti
Nota di Apindustria Vicenza
“I dati diffusi ieri dall’Agenzia delle Entrate non sono così lusinghieri come potrebbe apparire. Si tratta del primo anno di un progetto “ambizioso†sicuramente apprezzabile negli intenti e su cui pare opportuno proseguire ma che, tuttavia, ha creato non pochi malumori, anche giustificati, fra gli addetti ai lavori, CAF e, soprattutto, professionisti, per via dell’estensione della responsabilità sull’impostaâ€.
Commenta così Flavio Lorenzin, Presidente di Apindustria Vicenza e Vicepresidente Confimi Industria con delega alla semplificazione e ai rapporti con la PA, i dati del primo bilancio di un’operazione che non ha riscontrato eccessivo appeal nemmeno su dipendenti e pensionati, i diretti interessati.
I dati parlano chiaro: solo il 6,8% dei potenziali interessati (1,4 milioni su 20,4) hanno scelto il “fai da teâ€. Non è ufficiale, poi, quanti si siano limitati ad una mera conferma del precompilato ma è noto come quest’anno i dati del fisco fossero incompleti (ad esempio per la mancanza delle spese mediche) se non addirittura errati (esempio giorni di detrazione per i pensionati). Tutti gli altri (17,6 milioni), si sono rivolti direttamente a CAF e professionisti subendo un aumento dei costi per l’assistenza. A far riflettere è anche il fatto che dei 9,1 milioni di soggetti in possesso del pin delle Entrate o dell’INPS, 14 su 15 non sono arrivati alla fine del percorso. “Bastano questi dati†prosegue Lorenzin “per capire come la complessità del sistema fiscale italiano renda proibitiva la gestione ai non addetti. Non è un segreto, del resto, come l’Irpef, con tutte le sue variabili, sia un’imposta addirittura più complessa dell’Ires pagata dalle società . Se poi aggiungiamo le complessità di IMU e TASI, non risulta difficile comprendere i motivi dello scarso appeal. Da questa operazione, infine, non sono uscite incolumi nemmeno le imprese (sostituti d’imposta) che oltre a gestire le operazioni di conguaglio, dallo lo scorso 9 marzo si sono viste aggiungere l’ennesimo adempimento telematico senza il quale il “precompilato†non sarebbe potuto nascereâ€. Si tratta infatti della certificazione unica che, di fatto, anticipa gli stessi dati che entro il prossimo 21 settembre (considerata la proroga) le imprese dovranno rispedire integrate dai versamenti già in possesso del fisco tramite il modello 770/S. “A tal riguardo Confimi Industria auspica un riordino degli adempimenti che – conclude Lorenzin - contempli una futura eliminazione del 770 per i sostituti d’impostaâ€.
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