Quotidiano | Categorie: Economia&Aziende

Aperture negozi durante le festività, dal Veneto parte la sfida "etica" per chiedere la revisione

Di Note ufficiali Lunedi 23 Gennaio 2017 alle 16:51 | 0 commenti

ArticleImage

Una sollecitazione ai parlamentari veneti perché si adoperino per arrivare il più rapidamente possibile all’approvazione della proposta di legge, attualmente ferma in commissione al Senato in seconda lettura, sulla disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali e parallelamente la presentazione alla Conferenza Stato-Regioni di un analogo documento di condivisione della comune volontà di modificare la normativa in materia. Sono le linee d’azione emerse a Venezia in occasione della sfida “etica” lanciata oggi dal tavolo regionale, aperto alle associazioni di categoria, alle parti sociali e con il coinvolgimento dei parlamentari veneti, per individuare strategie idonee a superare la delicata problematica della liberalizzazione degli orari di vendita e dei giorni di apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali, competenza di cui le Regioni sono state espropriate.

La convocazione è partita dall’assessore regionale allo sviluppo economico e al commercio Roberto Marcato insieme all’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin, accogliendo una richiesta in tal senso del movimento “Domenica No Grazie” rappresentato oggi da Tiziana D’Andrea, e di don Enrico Torta.

E’ stato ricordato che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle disposizioni regionali che disciplinavano questa materia. Con l’entrata in vigore della normativa statale in materia di liberalizzazione delle attività economiche ed in particolare del decreto legge n. 201/2011, il cosiddetto “Decreto Salva Italia”, è stata imposta la liberalizzazione anche per quanto riguarda gli orari di vendita e i giorni di apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali. L’apertura anche in occasione delle recenti festività natalizie da parte di qualche centro commerciale ha nuovamente suscitato polemiche e prese di posizione.

“Abbiamo coinvolto i parlamentari – ha spiegato Marcato – perchè il tema è di carattere nazionale e necessita di un intervento del Parlamento, in quanto il decreto ha tolto alle Regioni la potestà di normare questa materia”.

Se da un lato viene messo in discussione l’effettivo valore aggiunto delle liberalizzazioni sul tessuto economico veneto, dall’altro l’accento viene posto anche sull’aspetto etico-sociale della questione – ha fatto presente l’assessore Lanzarin - in quanto va a incidere negativamente sulla qualità della vita delle famiglie. Rilievi a cui la grande distribuzione risponde con i dati sull’aumento del fatturato e dell’occupazione.

“L’obiettivo ottimale – ha fatto rilevare Marcato - sarebbe che le competenze tornassero alle Regioni, in modo da poter modulare sul territorio le aperture. Evidentemente questo richiede un cambiamento culturale e un’opera di sensibilizzazione da fare insieme. In attesa che ci siano le condizioni per questa inversione di tendenza, occorre utilizzare gli strumenti attualmente disponibili a livello nazionale per limitare le aperture e con il coinvolgimento dei parlamentari veneti di tutti gli schieramenti politici, perché di tratta di una battaglia trasversale, cercare di far arrivare in porto almeno la proposta di legge che è già in discussione ma che deve poter completare il suo iter”.

Tiziana D’Andrea ha spiegato le motivazioni del movimento “Domenica No Grazie”, precisando di ritenere ragionevole un massimo di 12 aperture domenicali, escludendo qualsiasi altra festività. Da parte sua don Enrico Torta ha fatto presente i pericoli di una liberalizzazione estrema, in cui a prevalere sono i consumi e gli interessi economici senza nessuna considerazione per la dignità umana.

Leggi tutti gli articoli su: Regione Veneto, Negozi, aperture domenicali

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network