Annamaria Guarnieri venerdì al Teatro Comunale in "Eleonora, ultima notte a Pittsburgh"
Martedi 17 Gennaio 2012 alle 17:24 | 0 commenti
Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza - Prosegue nel Ridotto del Teatro Comunale Città di Vicenza la rassegna "Luoghi del Contemporaneo - Prosa" novità della stagione teatrale 2011/2012; il primo appuntamento del nuovo anno è venerdì 20 gennaio 2012 alle ore 20.45 con Annamaria Guarnieri diretta da Maurizio Scaparro in "Eleonora, ultima notte a Pittsburgh" di Ghigo De Chiara, musiche a cura di Simonpietro Cussino, scena di Barbara Petrecc, luci di Gino Potini.
Lo spettacolo è una nuova produzione della Compagnia Italiana - Teatro Franco Parenti, realizzata in collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto e la Fondazione Teatro della Pegola di Firenze; dopo il debuto a Spoleto nel luglio scorso, è stato a New York al Café La Mama, il più celebre teatro off di Broadway; è sui palcoscenici italiani da novembre.
La Stagione di Prosa del Teatro e la rassegna Luoghi del Contemporaneo-Prosa sono promosse e sostenute dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza in collaborazione con Arteven, responsabile della direzione artistica, con il sostegno di Fondazione Cariverona, Estel, Fiamm e Develon come partner, Inglesina, Aim Energy, Gruppo Beltrame, Immobiliare Olimpica, Palzileri e Ide Clean come sponsor e Il Giornale di Vicenza come media partner.
In "Eleonora, ultima notte a Pittsburgh" sono ripercorsi gli ultimi momenti di vita della leggendaria Eleonora Duse: nata a Vigevano, in una camera d'albergo, morta a Pittsburgh, in una camera d'albergo, in una tournée lunga tutta la vita. "Eleonora ultima notte a Pittsburgh" è un percorso nel mito proposto da Maurizio Scaparro partendo dal testo di Ghigo de Chiara ed affidando il ricordo alla sensibilità di una grande attrice italiana come Annamaria Guarnieri, in un alternarsi febbricitante di ricordi e di sogni, con l'eco dei testi e degli spettacoli a lei più cari, ma soprattutto con il conforto di parole scritte durante tutta la sua vita alle persone amate e a se stessa. Ed è anche un modo per rendere omaggio, a 150 anni dall'Unità d'Italia, ad una donna straordinaria come Eleonora Duse e a quello che ha significato e significa per la diffusione della nostra cultura e del Teatro italiano nel Mondo.
Sulla scena rivive con pienezza il mondo della "Divina", figlia d'arte: una vita da girovaga come quella della sua famiglia di attori girovaghi, suo nonno e suo padre recitavano nei mercati e nelle fiere, Eleonora non frequenta mai la scuola, ma a quattro anni è già sul palcoscenico costretta a recitare. Un'arte, la sua, costruita con la gioia e la fatica di vivere, destinata a resistere nel tempo ed a diventare mito, forse perché era un grido o un canto splendidamente e tragicamente umano, come sa essere talvolta l'arte teatrale.
I primi amori, il cielo di Napoli, Asolo, gli incontri con Gabriele D'Annunzio e Arrigo Boito, le lettere sparse negli anni e nei viaggi, il grande affetto per la figlia Enrichetta, e poi la guerra, l'amore per l'Italia e per la sua lingua, le vittorie, la solitudine, le delusioni, le rivincite, la Parigi di Sarah Bernhardt e via via i palazzi di Pietroburgo, l'amore per Beethoven, la "crudeltà " di New York, il sole di San Francisco, la pioggia e le
ciminiere di Pittsburgh, ma sempre la volontà , malgrado tutto, di viaggiare, di conoscere e di sperimentare, di tornare al suo vero amore: il teatro. "La Duse ... ha girato tutto il mondo, e la sua storia è un esempio che sottolinea il valore umano di fare teatro. A differenza del cinema, il teatro è puro artigianato, si fatica di più ed è proprio in questo che risiedono la grande modernità di Eleonora Duse e la sua forza: una grande artista che recita all'estero con un linguaggio teatrale sempre italiano, che viaggia passando per alberghi e teatri, una donna che resiste anche nella solitudine." (M. Scaparro)
È una notte di febbre alta, quella di Pittsburgh, l'ultima, per la "Divina", una notte di immagini lucide e talvolta deliranti, di ricordi, di segmenti di grandi successi e sacrifici uniti da una grande solitudine e dalla passione per l'arte. In un monologo di un'ora, interpretato magistralmente da Annamaria Guarnieri, un omaggio al mito dell'attrice. "Non sapendo come fosse e come recitasse veramente, mi sono ispirata alle sue lettere, uniche testimonianze dirette della sua vita. L'incontro scenico con questo personaggio comporta terrore, divertimento, piacere e sfida. Sono comunque un'attrice di oggi che cerca di ricostruire un'ipotetica sua ultima giornata. ... Mi sono avvicinata a lei da un lato con moltissima reverenza e dall'altro con una certa incoscienza" rivela Annamaria Guarnieri.
I prossimi appuntamenti dei Luoghi del Contemporaneo, in scena al Ridotto, sempre alle 20.45, sono: giovedì 9 febbraio con Monica Guerritore, accompagnata al pianoforte da Antonio Ballista, con Senso "avevo sposato il mare... avevo bisogno... di amare" in cui farà rivivere al pubblico le vicende della contessa Livia Serpieri protagonista della novella di Camillo Boito da cui è stato tratto l'omonimo film di Luchino Visconti. La rassegna che vede protagonisti gli interpreti della scena teatrale italiana, in un rapporto di estrema vicinanza, anche emotiva, con il pubblico in sala, si conclude sabato 24 marzo con il monologo "È stato così" dal romanzo di Natalia Ginzburg, regia di Valerio Binasco, protagonista Sabrina Impacciatore, attrice e imitatrice, volto noto anche al grande pubblico che sostituisce la precedentemente annunciata Alba Rohrwacher, impegnata nelle riprese cinematografiche di un nuovo film.
I biglietti per gli spettacoli dei Luoghi del Contemporaneo sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale (viale Mazzini 39, Vicenza - tel. 0444.324442 [email protected]), sul sito del Teatro Comunale www.tcvi.it, in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza. I biglietti costano: 22 euro intero, 17 euro il ridotto over 60, 17 euro il ridotto under 25.
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