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Anna Colombo fa tatuaggi, gioca con la VelcoFin. E fa impazzire la macchina fotografica

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 25 Ottobre 2015 alle 21:37 | 0 commenti

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di Enrico Pigato (guarda gli altri articoli di approfondimento e le foto su VicenzaPiù Magazine n. 279 in edicola, presso i VicenzaPiùPoint oppure abbonati online)
La giocatrice vicentina di basket corre tra lo studio di tattoo di Lerino e il palasport di Vicenza. Ma il set fotografico l’ha fatta conoscere a molti di più e fare la modella potrebbe essere il suo destino

Anna Colombo ha una vita super impegnata. In un momento in cui i ventenni faticano a trovare lavoro spicca la sua capacità di gestire più attività con ottimi risultati. Anna ama il suo lavoro, le piace lo sport, si sta appassionando alla moda, ma trova anche il tempo per amici e divertimento. Non è la trama di un film ma la vita di Anna Colombo, vicentina, tra basket con la Velco Vicenza di serie A2, tattoo e, per gioco (ma non solo), fotomodella e modella di spot pubblicitari. 

E’ la classica ragazza acqua e sapone, o se volete, della porta accanto: almeno un tempo si diceva così.  Con i suoi 23 anni tutta spensieratezza e divertimento racconta quanto la sua vita sia divisa tra il basket, in A2 di fatto si è professionisti ma lei non crede di poter vivere solo di sport, un lavoro molto impegnativo e non semplice ed una passione che da qualche mese la sta portando alla ribalta della movida vicentina dandole una certa notorietà, ovvero la moda. Ci tiene a precisare che il tempo per divertirsi riesce a trovarlo, ma non è nelle sue priorità. La incontriamo in una pausa pranzo dopo aver terminato l’ultimo tatuaggio per un suo cliente. Sembra intimidita dalla telecamera, per questo ci accomodiamo su un bel divano presente in studio e cominciamo la nostra chiacchierata. 

 

Tu vuoi la massima formalità e noi cerchiamo di accontentarti, ma la prima domanda è d’obbligo ed esce spontanea, perché un book fotografico? 

In realtà è nato tutto per caso, un mio amico fotografo mi ha chiesto di posare ed io, che non riesco mai a dire di no a nessuno, ho accettato. Ho preso questa richiesta come un gioco e la possibilità di tenermi delle foto come archivio personale senza pensare tanto a ciò che sarebbe potuto succede dopo. 

 

Perché cos’è successo dopo? 

Dopo aver ricevuto le foto le ho pubblicate sui vari social network, non mi aspettavo riscuotessero tanto successo a tal punto da essere contattata da una nota azienda di cosmetici che ha voluto fortemente il mio volto per la produzione di uno spot video. Ho accettato volentieri, ma adesso devo limitarmi alle richieste che mi arrivano, sono davvero tante ed è difficile assecondarle con gli impegni che già ho, soprattutto per una come me abituata sempre a dire di sì a tutti. 

 

Facciamo un passo indietro, a che età hai cominciato a giocare a basket? 

Il mio approccio con lo sport è avvenuto giocando a calcio, avevo all’incirca 8 anni, ricordo che il mio ruolo era di terzino sinistro, mi piaceva e me la cavavo pure bene. Ma abbandonai per affetto della mia migliore amica che decise di passare al basket ed io non esitai a seguirla. A quell’età non valutai tanto la diversità del gioco visto che già seguivo la pallacanestro in tv e non mi dispiaceva affatto. Peccato che poi lei abbia lasciato subito, addirittura ci siamo perse di vista e non la sento più da molti anni 

 

Il tuo percorso nelle giovanili qual è stato? 

Prima di arrivare a Vicenza ho giocato a Sovizzo, Montecchio e Dueville. E’ stato un percorso che mi ha fatto crescere sia a livello personale che di giocatrice. Ho conosciuto tantissime persone con cui ho legato e fatto amicizia, un valore che, nello sport, ti regala tantissime emozioni. 

 

Direi che ne è valsa la pena, ora sei professionista, ma come riesci a far quadrare tutti gli impegni? 

E’ vero, gli impegni sono tanti ed è difficile riuscire al meglio in tutti i campi, l’unico modo per farlo è affrontare tutte le sfide con enormi sacrifici. La mia giornata inizia alle 7.30, lavoro con una breve pausa pranzo e, alla chiusura dello studio a Lerino, via di corsa in campo per l’allenamento che inizia alle 20.30 e termina alle 22. Solo dopo riesco a concedermi un po’ di svago con gli amici. Ho chiesto, ed ottenuto dalla società, di saltare gli allenamenti mattutini proprio a causa del lavoro. Un sacrificio lo devo fare anche il sabato pomeriggio, giorno della partita, visto che lo studio di tatuaggi è aperto fino a sera. 

 

Qual è l’obiettivo di questa stagione con la VelcoFin Vicenza? 

La dirigenza ha allestito una buona rosa e l’obiettivo dichiarato è quello di fare il grande salto in A1. Per quanto mi riguarda ci credo, siamo un bel gruppo di età giovane mista ad esperienza e questo sicuramente è un elemento importante per arrivare alla promozione e al ritorno di Vicenza nella massima serie.  

 

Hai mai pensato di fare del basket il tuo lavoro? 

Sinceramente non credo proprio che con il basket al giorno d’oggi si viva. Io lo considero un gioco e continuerò a praticarlo fino a che mi diverto ed i miei impegni mi permetteranno di farlo nel migliore dei modi. Ad inizio stagione ho avuto qualche dubbio se riprendere o lasciare, ma la società ha accolto le mie richieste e capito i miei impegni personali mettendomi nelle condizioni di giocare ancora. In questo momento metto i tatuaggi al primo posto tra le priorità. 

 

A proposito di tatuaggi, la tua è una professione che nasce da una passione personale o anche questo è dovuto al caso? 

Per quanto riguarda il mio lavoro è stato amore a prima vista, studiavo ma senza passione se non per il disegno. Proprio per la mia mancata attitudine a banchi di scuola e libri lasciai presto l’istituto Montagna e andai in cerca di lavoro. Chiesi in questo studio di Torri di Quartesolo dove iniziai con la pura gavetta. Avevo solo 17 anni, non potevo tatuare, badai dunque ad affinare la tecnica a mano libera su carta per poi iniziare con piccoli tatuaggi su corpo una volta raggiunta la maggiore età ed aver ottenuto i permessi sanitari. 

 

Parlando di lavoro e visti gli ultimi esiti nella moda moda, ti ha mai sfiorato il pensiero di farlo per professione? 

Se penso che tutto è successo velocemente e nel giro di pochi mesi, visto che il book fotografico è stato fatto a giugno, pensare di farlo per professione lo escludo (qui parte una forte risata…), anche se molti eventi nella mia vita sono nati in via del tutto fortuita, quindi chissà, non si sa mai. Per ora vivo alla giornata badando principalmente a ciò che faccio, i tatuaggi. 

 

I tuoi amici cosa pensano di te e di tutti i tuoi impegni? 

La maggior parte dei miei amici o lavora o sta ultimando gli studi universitari e hanno pareri diversi nei miei confronti. C’è chi mi dà della pazza per il ritmo frenetico delle mie attività e, chi invece, mi conforta e appoggia incitandomi a non mollare mai. Io in realtà non do molto peso, anche se mi piace ricevere consigli, proseguendo la mia strada a testa alta e sempre con l’acceleratore al massimo. 


Quindi, cara Anna, palla al centro e vai avanti a tutta birra. E, intanto, grazie per aver posato per la nostra copertina.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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