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Andrea Ponzio, un altro morto sul lavoro: che sia sfruttamento?

Di Giorgio Langella Domenica 25 Febbraio 2018 alle 14:22 | 0 commenti

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La domanda è chiaramente retorica (direi sarcastica). Ed è rivolta a tutti quelli che ci raccontano della "crescita" e dell'aumento dell'occupazione. Ce lo vogliono far credere, ma è di bassissima qualità, con retribuzioni indecenti, con una sicurezza inesistente. E la "crescita" è solo della ricchezza che accumulano "lorsignori". Giovedì 22 un operaio, Andrea Ponzio di 35 anni (ricordiamo almeno il nome prima che diventi un numero in una statistica), è morto alla Beltrame di Vicenza. Al 23 febbraio i morti per infortunio nei luoghi di lavoro da inizio anno sono 89.

E altrettanti sono i morti sui mezzi di trasporto, in itinere. E non si contano i decessi per malattie professionali. Sono, questi, dati ancora più difficili da conoscere, in quanto spesso non vengono neppure dichiarati. E poi avvengono a distanza di anni dall'inizio della malattia. Uno alla volta, in silenzio come è successo alla Marlane-Marzotto, all'Eternit, all'ILVA e in centinaia di altri luoghi di lavoro.
Su "corriere.it" si può leggere di operatori di un call-center pugliese retribuiti con 33 centesimi all'ora. Buste paga mensili di 92 euro. Si legge di retribuzioni tagliate se ci si assentava per andare in bagno, di ricatti occupazionali, di condizioni prossime allo schiavismo.

Questo non è lavoro. È alienazione, paura, miseria. Una vera e propria violenza. È odio di classe dei padroni verso chi vive del proprio lavoro e viene considerato nulla più di un pezzo di ricambio che si può sostituire in qualsiasi momento.

Si dica cosa c'è di positivo in condizioni di lavoro come queste? Di quale crescita e aumento di occupazione si puà parlare?

Si ragioni. Che sia sfruttamento? Per noi che viviamo del nostro lavoro lo è, certamente. E della peggior specie.

Per "lorpadroni" invece è la normalità. Anzi è "modernità" e "progresso". I morti sul lavoro sono "fatalità", la mancanza di sicurezza una necessità per restare competitivi, così come le retribuzioni vergognosamente basse. Comunque è tutto e sempre per il loro profitto.

Ribelliamoci a questo sistema che non è riformabile. Scardiniamolo dalle fondamenta.

Leggi tutti gli articoli su: Beltrame, Andrea Ponzio

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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