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Andrea Libondi lascia il GdV e un grande vuoto

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 2 Maggio 2010 alle 15:44 | 0 commenti

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Andrea Libondi, ha lasciato da neo pensionato, insieme a Giulio Antonacci e a Marco Sessa, Il Giornale di Vicenza, di cui era caporedattore dopo anni passati anche allo sport, come responsabile della relativa redazione.
Prima di riprodurre da Il Giornale di Vicenza di venerdì 8oltre che la foto ) il suo saluto alla redazione e alla tipografia, che ne ‘fotografa' professionalità e umanità, non posso che ricordarlo e ringraziarlo personalmente per il grande amore da lui sempre dimostrato per tutto lo sport e, soprattutto, per la grande ironia che ha accompagnato i suoi rapporti con me, onorato da lui dell'epiteto Cabeza blanca sulla prima pagina de Il Giornale di Vicenza del 7 gennaio 2006 con questo ‘quadretto':

"Ma dove lo trova il tempo per sciolinare tutti quei chilometri di comunicati stampa, il buon Giovanni Coviello, numero uno della pallavolo femminile vicentina? Da tempo "Cabeza blanca" ha abituato i tifosi della Minetti Infoplus alla lettura di sterminati testi pubblicati sul sito Internet e vergati a tutte le ore, di tutti i giorni, festività comprese. Ogni comunicato è uno spericolato slalom fra paradossi e provocazioni, punteggiatura e grammatica, per un mix shakerato d'impeto, o la va o la spacca. Uno e trino, Mister Volley arriva dove vuole: fax, email o cellulare, lui c'è, sempre e ovunque. Ce lo immaginiamo mentre, con voce stentorea, tintinnando la penna come un metronomo, detta al suo esercito di addetti alle pubbliche relazioni brevi pensierini da mille righe cada uno. E tutto questo senza dover pagare canoni o decoder: il Coviello pensiero è gratis. Di questi tempi, uno così è un vero affare. Buongiorno"

Grazie, Andrea, per quello che hai fatto su quel giornale e non solo in quell'occasione, col tuo equilibrio e con la tua pazienza oltre, che ovviamente, con la tua capacità professionale. Ogni tanto rileggo quel tuo ‘inno' (o presa per i ... fondelli, non lo so, ma fa lo stesso) e ne faccio tesoro per incoraggiarmi a proseguire nel ‘mestiere' di comunicatore, prima messo a disposizione di uno sport, ora di VicenzaPiù e del suo (piccolo ma) orgoglioso mondo.

Peccato, però, che pochi abbiano preso sul serio il tuo consiglio finale: "Di questi tempi, uno così è un vero affare". Anzi, peccato che alcuni lo abbiano capito! Non voglio più incontrarli ...

Grazie Andrea da me e da tutti quelli che capivano come lavoravi, dietro le quinte, sì, ma con il rispetto e al servizio degli altri, non per decidere a chi dare successo e a chi togliere la parte. Hai lasciato il Giornale di Vicenza, ma soprattutto un grande vuoto di umanità e correttezza.


Ecco il saluto di Andrea Libondi*
Cronaca di uno specialissimo giorno di fine avventura. Era l'1 ottobre 1972 quando entrai in questa famiglia. Paolo Vitetta, valdagnese mio compaesano, aveva interceduto per me intuendo un abbozzo di stoffa, ricordo che c'era lo sguardo tenero di Attilio Galzignato a sorvegliarmi, la redazione era di nemmeno una decina di unità, la tipografia si distribuiva tra pochi soci e tanto rumore, la Publiadige si chiamava ancora Manzoni.
Io avevo 22 anni e non li dimostravo allora come credo di non dimostrarne adesso 60. Ero felicemente orgoglioso, perché realizzavo il sogno dopo aver promesso a mio padre, per strappargli il sì, che avrei continuato a studiare per arrivare alla laurea. Una bugia, ma credo me l'abbia perdonata.Da allora sono passati 38 anni di una carriera che credo almeno dignitosa. Per questo ! dico grazie all'azienda che mi ha assunto, ai direttori - ne ho contati 9 - che hanno creduto in me fino a concedermi la carica di redattore capo, a tutti i colleghi che mi hanno sopportato e supportato.
Oggi è un giorno speciale di un percorso sicuramente speciale, perché non credo siano tanti a poter vantare un curriculum come il mio, 38 anni di Athesis e amato Gdv. Nel mondo del calcio e dello sport, chissà, potrebbero ritirare la mia maglia. Qui al massimo mi possono ritirare il numero di telefono. Ma forse è meglio che provveda io a ritirare la liquidazione.
Grazie di tutto. E un pensiero a quanti - e sono tanti - mi hanno fatto crescere come giornalista e come uomo. Un pensiero a quelli che non ci sono più. E mi viene subito in mente Sergio Sigola, l'anima della Covag, un grande. Ma non posso dimenticare Umberto Carli, morto in servizio e Gaetano Fiorentino, che è mancato poche settimane dopo essere andato in pensione. Un! grazie enorme a tutti, anche alle migliaia di lettori che in ! qualche modo mi hanno accompagnato nel mio percorso. Buona permanenza e buon viaggio nel mondo del Gdv. Augurando ancora tante pagine di belle notizie.
*(Il saluto del caporedattore alla redazione e alla tipografia, pubblicato su Il Giornale di Vicenza del 30 aprile 2010).

Leggi tutti gli articoli su: Il Giornale di Vicenza, Andrea Liboni, Cabeza blanca

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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