Ancora teatro venerdì sera a Dueville
Giovedi 19 Agosto 2010 alle 09:15 | 0 commenti
Associazione Assurdo Teatro - Dopo il monologo "Oscillazioni", in programma questa sera, l'associazione Assurdo Teatro propone "Panchine, come uscire dal mondo senza uscirne". Lo spettacolo avrà luogo venerdì 20 agosto alle 21.30 presso Busnelli Giardino Magico, area della biblioteca comunale, via Rossi 37 - Dueville (Vicenza).
Tratto dall'omonimo testo di Beppe Sebaste, lo spettacolo di Loris Tormen nasce nel 2008 con l'uscita dell'omonimo libro appunto per Laterza, in concomitanza con l'ennesimo provvedimento di rimozione delle panchine nel nome di un malriposto e forse un po' semplicistico tentativo di rispondere ad un crescente bisogno di sicurezza sociale, che dopo aver colpito alcune città venete, proprio in quel periodo interessa Belluno. Loris Tormen (nella foto), bellunese, decide di portarlo sulla scena: è un viaggio, in Italia e all'estero, verso luoghi anche anonimi, per lo meno inaspettati, tutti legati in qualche modo dalle panchine per la loro presenza, o la loro mancanza. Viene così a delinearsi un'insolita topografia ricca di riferimenti bibliografici: con sorpresa si scopre quanti libri siano nati proprio sulle panchine, quante opere abbiano ispirato a chi scrive, seduto su una panchina, canzoni, poesie, romanzi. Da Simenon a Beckett, Italo Calvino con Marcovaldo, la panchina su cui i primi due personaggi del Maestro e Margherita di Bulgakov siedono, prima che il Diavolo ci si metta di mezzo. E molte altre storie, molte altre panchine. Del resto: la panchina è un elemento così radicato nel paesaggio urbano da garantire a chi la occupa uno status di semi-invisibilità , dal quale è possibile vedere tutto "non visti", ma è anche un luogo di scambio sociale perché non è possibile non sentirsi in dovere di scambiare due parole con chi ci si siede accanto. In fondo le panchine hanno anche lo scopo di rendere socialmente gradevole un posto, sedersi su una panchina non costa nulla: sono il simbolo di uno spazio pubblico, di una socialità che si sta perdendo. Seguendo il percorso del libro, lo spettacolo di Loris Tormen ha tutta la forza della parola detta, un monologo fatto di luoghi, aneddoti e panchine.
"La letteratura è piena di panchine perché parla della vita della gente - e la gente, sopra ogni cosa, aspetta, e aspettando gira a zonzo e si siede dove capita. Poi parla di panchine perché quelli che scrivono, oltre ad aspettare e guardare anche più degli altri, hanno spesso una vita di frontiera, senza appartenenza. Le panchine, simboli della soglia, sottili frontiere tra dentro e fuori, oggi in via d'estinzione, come se la loro gratuità nel nuovo orizzonte del welfare fosse assolutamente da bandire. La panchina, dove si lascia libera la mente di vagare, divagare, passeggiare da fermo La panchina è un luogo di sosta, un'utopia realizzata. E' vacanza a portata di mano. Sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo, si guarda senza essere visti e ci si dà il tempo di perdere tempo, come leggere un romanzo."
Loris Tormen
Loris Tormen, attore, regista, esperto di lettura espressiva si è formato seguendo in particolare i corsi del "teatro antropologico" di Eugenio Barba e di Julia Valrey. Opera dai primi anni '80 presentando al pubblico soprattutto i suoi spettacoli di lettura-teatrale con lo scopo di invogliare sempre più l'ascoltatore-spettatore a conoscere i libri e gli scrittori. Questa sua attività gli è valsa nel 2009 il 1. premio al Festival nazionale "Narrazioni-Libera i libri" di Poggibonsi (SI) con la lettura de "Un mondo meraviglioso" di Vitaliano Trevisan. Famose le sue interpretazioni di Saramago, Buzzati, Orwell Ha debuttato nel luglio 2010 il suo nuovo lavoro "Carmine Pascià " tratto dal romanzo del giornalista Gianantonio Stella. Accanto all'attività di attore-lettore, Loris tiene corsi sull'Uso della voce, sul leggere e parlare in pubblico rivolti a giovani, agli insegnanti e a tutte le persone interessate a migliorare la propria capacità di comunicare con la voce.
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