Ammortizzatori cassa in deroga, Donazzan: fatto il massimo, ora nuovi strumenti per crisi
Sabato 2 Marzo 2013 alle 18:30 | 0 commenti
Regione Veneto  -  Gli uffici della Regione del Veneto hanno terminato in questi giorni l’istruttoria relativa agli ammortizzatori sociali per l’anno 2012, completando il quadro con le domande dell’ultimo trimestre 2012 e dei primi due mesi dell’anno corrente. Ne emerge un quadro certamente di crisi (oltre 13mila lavoratori in mobilità nel 2012), ma anche di estrema incertezza, nel quale le aziende danno segnali contrastanti, chiedendo la cassa integrazione per 62mila lavoratori ma poi usufruendone per il solo 22%.
"Certo - evidenzia l'Assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan - questo comportamento è da attribuire in parte al meccanismo stesso della cassa integrazione in deroga, che lascia ampia facoltà all'impresa di utilizzare in parte o del tutto l'ammortizzatore. Tuttavia questi dati denotano un nervosismo che è conseguenza diretta della crescente incertezza del quadro economico."
"In questo contesto, la Regione è un solido punto di riferimento e sta facendo ogni sforzo per dare certezze alle imprese venete. Negli ultimi due mesi - ricorda l'Assessore - gli uffici regionali hanno lavorato senza sosta come la situazione richiede, per non lasciare lavoratori ed aziende nell'incertezza di una domanda inevasa o pendente, a fronte della sospensione dei pagamenti da parte dell'INPS quale conseguenza di una scelta ministeriale non condivisa dalle Regioni. Ora però bisogna che tutti assieme, enti interessati e parti sociali, facciamo una riflessione sugli ammortizzatori e con senso di responsabilità troviamo nuovi percorsi per la gestione delle crisi: quella di oggi è una situazione nuova che richiede comportamenti nuovi e il superamento di vecchi schemi ormai inadeguati."
Come già evidenziato, l'anno passato è stato caratterizzato da un ampio ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga. Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, che sostiene il reddito dei lavoratori temporaneamente sospesi dal lavoro per situazioni di crisi, nel corso del 2012 le aziende venete hanno presentato quasi 11mila domande (10.815) che hanno interessato quasi 62mila lavoratori (61.576). Tuttavia bisogna segnalare, che rispetto alle giornate richieste, le aziende hanno effettivamente utilizzato solo il 22% delle ore di cassa integrazione autorizzate dalla Regione.
Al 1° gennaio 2013 erano ancora in corso di istruttoria 2.939 nuove domande, principalmente relative agli ultimi tre mesi dell'anno 2012 e presentate tra novembre e dicembre. Nei giorni scorsi (secondo quanto previsto dalla DGR n. 158/2013) sono state autorizzate 2.842 domande delle 2.939 giacenti, pari a oltre il 96%. Le istanze residue non sono state autorizzate perché carenti di documentazione; esse saranno regolarmente evase non appena la pratica sarà completa. Sempre nei primi due mesi del 2013 è stata altresì autorizzata la prosecuzione per l'ultimo trimestre (ottobre - dicembre) di periodi di cassa già precedentemente istruiti e approvati (nel 2012) per 4.397 pratiche.
Per quanto riguarda invece la mobilità in deroga (che riguarda le persone che hanno perduto il lavoro), nell'anno 2012 sono state presentate oltre 13mila domande individuali (13.162). Al 1° gennaio 2013 erano ancora in corso di istruttoria 3.498 istanze (presentate nell'ultimo trimestre 2012) a cui si devono aggiungere 995 istanze presentate tra il 1 gennaio e il 15 febbraio, per un totale di 4.493 istanze; di queste nei giorni scorsi (sempre secondo la DGR n. 158/2013) ne sono state approvate 3.423 a cui si aggiungono 280 istanze relative ai cosiddetti lavoratori esodati approvate con la riserva di verifica dei requisiti da parte dell'INPS, per un totale di 3.703 autorizzazioni, pari all'82% circa della giacenza. Le domande attualmente in corso d'istruttoria (poco meno del 20%) non presentano i requisiti richiesi e - effettuati gli ulteriori opportuni approfondimenti - dovranno essere respinte.
La celerità nella chiusura della gestione 2012 è stata frutto anche di unparticolare sforzo degli uffici regionali. Il quadro oggi è definito e la Regione ha trasmetto tutte le informazioni all'INPS che, nell'ambito delle direttive nazionali, sta riprendendo i pagamenti.
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