Amministrative, Zaltron (PD): un nuovo equilibrio socio-economico
Mercoledi 12 Giugno 2013 alle 21:31 | 7 commenti
Lucio Zaltron, segretario circolo 3 PD - Il recente successo del centrosinistra nelle amministrative è da interpretare non come una vittoria ma come un forte messaggio del Popolo che invoca un nuovo equilibrio socio-economico. E’ evidente infatti che la scarsa partecipazione al voto è un segno di sfiducia per la Politica nella sua forma di democrazia rappresentativa perché incapace di controllare meccanismi economici iniqui e lontani dagli interessi del Popolo.
E' diffusa infatti la percezione che tutte le istituzioni pubbliche siano inadeguate ad affrontare, governare e orientare i processi economici e, quindi, ad intervenire in positivo sulle condizioni di vita delle persone.
Dalla stretta mortale con il neoliberismo è nata una politica che ha dimenticato i suoi doveri, che si è ritratta da quella che è la sua funzione principale, ovvero il governo dell’economia.
Tale inadempienza è la ragione principale del radicamento odierno di un antipolitica che piace tanto ai potentati economici perché liberi di soddisfare i loro appetiti mai sazi.
La mancanza di modelli di governo alternativi, nel passato costituiti per esempio dalla contrapposizione comunista-liberista - oggi del tutto riassorbita in una dittatura acritica dell'ideologia del libero mercato - è un dato di fatto in seguito al quale l’Europa occidentale ha abbandonato lo Stato sociale.
Necessario è quindi riconquistare il primato della Politica sull’economia.
La grande opportunità del 1989 è stata colta dalla dittatura dei mercati con una deregolamentazione dell’economia nella quale il privato è stato visto come alternativa vincente al pubblico. Tale scelta speculativa ha dimostrato tutta l’incapacità di un sistema senza regole dal quale nasce oggi l’esigenza di una nuova politica in grado di porsi grandi obiettivi di inclusione sociale e di crescita economica attraverso la capacità di stabilire nuove regole e obiettivi generali in grado di prevalere sugli interessi privati.
A partire, per esempio, dal coinvolgimento dei lavoratori nella gestione delle aziende.
non voglio dare lezioni a nessuno ma è evidente che la sua visione del futuro è diversa dalla mia che raccoglie buone pratiche in uso nei paesi del nord europa sia per lo stato sociale che per la partecipazione dei lavoratori (Germania docet ).
Caro Enzo,
Il PD a differenza di altri soggetti politici è in continua evoluzione sia in ambito locale che nazionale.
E gli elettori hanno capito la nostra buona volontà !
Cordialità a tutti e 2.
Lucio Zaltron
Le sono grato di risparmiarmi la lezione.
Quello che è evidente non è tanto la diversa visione del futuro, dato che non so come lei possa ipotizzare la mia, ma la lettura del presente e del passato. Lei ripropone come soluzione a non meglio indicati mali uno statalismo che nel nostro Paese è stato la causa dei mali stessi, collegandosi demagogicamente a non meglio precisate buone pratiche sociali dei paesi del nord Europa e tedeschi, che per inciso sono comunemente definiti parte del mondo occidentale....e non tiene conto quanto meno del diverso contesto.
Forse ai norvegesi piacerebbe coltivare fichi, ma evidentemente incontreranno qualche difficoltà.
Infine, non capisco perché sostenga che i lavoratori non partecipino alla gestione delle aziende.
In merito al Pd, non è tanto questo il merito, quanto il demerito degli altri. Meditate, gente, meditate, diceva quello.
Cordialità.
Mi dispiace di non avere la capacità di comunicarle il mio pensiero ma i fichi norvegesi, i consigli di fabbrica tedeschi , i meriti e i demeriti.... non sono oggetto di una meditazione ma di una evidente diversa valutazione forse troppo condizionata da pregiudizi.
Rinnovate cordialità.
Grazie, sono colpito dalla sua professione di umiltà.
Non è da tutti ammettere di avere dei pregiudizi, ma è il primo passo per poterlo superare.
Bravo!
Con stima
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Chissà se il debito pubblico lo hanno fatto le imprese private o i vecchi carrozzoni pubblici?
Ma non è che il problema sia proprio l'eccesso di politica?
È dove, di grazia, potremmo trovare un migliore modello di stato sociale rispetto all'Europa? Tanto per precisare il pensiero di chi ha scritto.