Ambrosetti AM Sim: occhi puntati su Bce, l'Italia guida i mercati azionari
Giovedi 19 Ottobre 2017 alle 19:40 | 0 commenti
Il terzo trimestre dell'anno, per Alessandro Allegri ad di Ambrosetti AM Sim*, si conclude con performance in crescita e soprattutto con l'indicazione della consapevolezza da parte degli operatori circa lo sviluppo di un percorso di chiaro miglioramento del ciclo economico e di conseguenti buone prospettive di sviluppo che il mercato sta prezzando con costanza ormai da alcuni trimestri. Rispetto a qualche anno fa i mercati, oggi, risultano maggiormente sostenuti da dati macroeconomici di valore, con un ciclo economico in ripartenza, piuttosto che dalle politiche monetarie accondiscendenti delle diverse Banche Centrali, il cui ruolo sta gradatamente affievolendosi.Â
L'attenzione degli operatori alle future mosse delle Banche Centrali rimane alta, il rientro da un atteggiamento espansivo e' fuori di dubbio ma rimane incerta la portata e la dinamica dei futuri rialzi dei tassi di interesse ed in questa risiede la maggior preoccupazione
La buona crescita europea, guidata dai consumi domestici, sembra avvicinare la rimozione degli stimoli monetari ma si attendono segnali importanti e stabili sul lato inflazione prima di vedere interventi strutturali. Negli Usa, invece, cresce il dubbio riguardo le possibilita' della Fed di rispettare le attese rialziste sui tassi, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni circa le imprecise stime effettuate, mentre il Giappone continua a dover gestire un clima deflattivo e non si attendono variazioni di rilievo nella strategia espansiva della BoJ mirata a controllare la curva dei rendimenti. Venendo ai risultati le ultime settimane hanno visto protagonisti i mercati azionari dell'area euro (+4,44% nel mese) guidati sia dalla Germania che soprattutto dall'Italia (+10.26% nel trimestre). Ad essi si affianca il Giappone (+3.90% a settembre) ed alcuni mercati emergenti come Brasile e Russia che confermano il buon imprinting estivo e chiudono il trimestre con progressi vicini al 10%. Molto stabile la crescita sull'azionario Usa che mantiene ad oggi una volatilita' molto contenuta rispetto alle abitudini storiche. Sul lato settoriale prosegue il cammino rialzista dei Technology che, a livello globale, amplificano il sovra-rendimento verso il mercato da inizio anno (+26%) mentre nel trimestre Basic Material e titoli Energy recuperano forza trainati anche dal miglioramento dei prezzi del petrolio. Le banche centrali hanno spinto al ribasso per mesi il rischio prezzato sulle obbligazioni. I rendimenti dei governativi restano su livelli molto contenuti ed in tal senso l'attenzione degli investitori dovrebbe essere molto alta con un atteggiamento estremamente cauto in ottica prospettica, pensando in ogni caso all'impossibilita' di controllo all'infinito del debito da parte delle autorita' monetarie. Globalmente i mercati obbligazionari stanno iniziando a prezzare la fine delle misure di stimolo dell'economia ma riteniamo sia ancora sottostimata la misurazione delle reazioni dei 'Bond people' quando i rendimenti si troveranno ad affrontare un ciclo sostenuto di rialzo. In tal senso qualche scricchiolio in piu' si e' gia' visto a settembre con le indicazioni di salita tassi sia in Usa (+20bps sul decennale) che in area euro (+10bps) che hanno colpito soprattutto la parte governativa mentre gli investimenti a spread sono risusciti a tamponare le flessioni. Sul fronte valutario ancora occhi puntati soprattutto sull'euro che, dopo gli ampi progressi, come evidenziato gia' in precedenza, sta iniziando a mostrare la naturale incapacita' a sostenere tale crescita. Gia' a settembre si sono infatti registrati i primi recuperi generalizzati da parte in particolare di dollaro e sterlina, mentre, nonostante le tensioni nella vicina Corea del Nord, la valuta nipponica si mantiene sostanzialmente stabile. La chiusura dell'anno sugli azionari si presenta, in termini di attese, con un'impostazione decisamente positiva e con prospettive a favore di un'accelerazione del processo di rivalutazione gia' in essere. Rimane nei giochi il rischio di questa asset class, dove non e' certo azzerata la possibilita' di qualche temporanea deriva ribassista ma le preoccupazioni in tal senso restano basse e, se si escludono gli impatti emotivi derivanti da un eventuale aumento della volatilita', riteniamo in questo contesto opportuno posizionarsi a favore del mercato. Molto prudenziale invece l'attesa sul comparto obbligazionario mentre riteniamo in iniziale sviluppo il percorso di indebolimento della valuta Euro nei confronti di Dollaro, Sterlina e Franco Svizzero
Per il mese di ottobre viene incrementata l'esposizione azionaria a livello complessivo
Privilegiamo in particolare l'azionario euro rispetto a Giappone e Stati Uniti tra le principali aree, con una focalizzazione in particolare su Italia e Germania. Confermata, seppur con un ridotto peso relativo, la base di investimento strategico sui mercati emergenti. A livello settoriale la selezione si concentra su Finanziari, Energy e Consumi Ciclici. Piu' prudente l'investimento su obbligazioni mentre aumenta l'esposizione valutaria extra euro
* di Alessandro Allegri, Amministratore Delegato di Ambrosetti Asset Management Sim "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non possono in alcun caso essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore. L'agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor declina ogni responsabilita' in ordine alla veridicita', accuratezza e completezza di tali analisi e invita quindi gli utenti a prendere atto con attenzione e la dovuta diligenza di quanto sopra dichiarato e rappresentato dalla societa'".
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