Quotidiano |

Ambiente e verde urbano: basta segare...le risorse!

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 7 Marzo 2012 alle 23:26 | 0 commenti

ArticleImage

Contributo d'idee di Anna Maria Bellesia

Continua l'abbattimento del verde urbano. In marzo è toccato a 16 i pioppi neri di viale Battaglione Val Leogra, piante alte 20 metri, di almeno 50 anni. Recentemente anche al campo di atletica di via Rosmini sono state abbattute circa 40 piante, stessa età e volume. Altri 6 platani eccelsi sono segnati per la stessa fine. La risposta del Comune è sempre la stessa: piante divenute pericolose, ammalate, che hanno comunque esaurito il proprio ciclo vitale (Nuove alberature: il "Pyrus Calleryana Red Spire" pochi mesi dopo la "riqualificazione" di viale Ferrarin, settembre 2011).

Va ricordato però che le piante diventano pericolose quando sono lasciate nell'incuria (colpevole) per anni. Le piante inoltre, come tutti gli esseri viventi, si possono curare prima di sopprimerle.
Il problema è che la cura del verde urbano ha i suoi costi. Nel mondo inquinato in cui viviamo, diventa tuttavia una priorità ineludibile trovare le risorse.
Pareva, all'inizio, che questa Amministrazione fosse consapevole della priorità ambientale. Tutti ricordano il "Voglio una città più verde" proclamato dal sindaco Variati in campagna elettorale. Tutti ricordano la frase ripetuta più volte dall'assessore Tosetto, quando fino al 2010 ha avuto in mano questa delega: "L'albero in città è un elemento essenziale alla qualità del vivere urbano, non solo per la produzione di ossigeno, ma anche per la funzione, tra le altre, di trattenimento delle polveri e di ombreggiamento".
Poi la materia è passata in carico all'assessore Dalla Pozza, e da allora si sono ripetute continuamente le dichiarazioni di disarmo e di impotenza riportate dalla stampa locale, del tipo "Non ci sono soldi e quindi non possiamo intervenire", tanto sulla questione alberi, quanto su altre tematiche ambientali.
In maniera inversamente proporzionale, sono cresciuti invece gli interventi spontanei di tanti cittadini, rimasti senza ascolto. Lettera morta anche le interrogazioni presentate dai consiglieri comunali Guaiti e Sgreva, con la richiesta di rendere noti la programmazione predisposta, la mappatura degli alberi e soprattutto il piano di ri-alberazione.
Mettiamo pure che una pianta dopo 50-60 anni abbia "esaurito il ciclo vitale", sia malata e kaput. Deve però essere sostituita. E l'Amministrazione dovrebbe sentirsi in obbligo di comunicare ai cittadini come intende procedere, i criteri e le finalità della scelta. Naturalmente una pianta eccelsa di 20-30 metri non può essere sostituita con un alberello che cresce pochi metri, come quei miserelli che vediamo in giro, scelti proprio perché non crescono, non radicano, e sopravvivono striminziti senza necessità di costose potature. Il rapporto di uno abbattuto con uno sostituito sarebbe in tal caso un depauperamento arboreo truffaldino. Un platano, ad esempio, va sostituito con piante che nel giro di qualche anno producano un volume di verde equivalente.
Una trasparente comunicazione col cittadino richiede chiarezza e precisione: piante abbattute (luogo, tipo, numero), sostituzioni (idem), nuove piantagioni, manutenzione ordinaria, interventi di potatura, finanziamenti. Invece l'assessore Dalla Pozza, in particolare sulle sostituzioni, ha fornito risposte vaghe, e talvolta perfino inquietanti, quando accenna a future "riqualificazioni" la cui parola stessa, da Campo Marzo in poi (la madre di tutte le riqualificazioni) ci ha abituati a non far conto su nulla di buono. (v. foto allegata)
Riguardo alla via (ormai ex viale) Battaglione Val Leogra l'assessore manifesta l'"intenzione" di riqualificare il filare di piante. Quanto al campo di atletica Perraro, stessa musica: "servirà un progetto di risistemazione complessivo, ma ci vorranno soldi e tempo". Intanto, nell'attesa di "riqualificazioni complessive", ci teniamo il vuoto. Il bilancio del verde è in rosso. E il "Piano" ancora non s'è visto.
Arrampicarsi sugli specchi non serve a far credere qualcosa di diverso da quello che è sotto gli occhi di tutti. Considerare strumentali le critiche è un tentativo di difesa ancora più infelice. Bisogna piuttosto capire che i cittadini sono autenticamente indignati, perché ne va della loro vita e salute.
C'è una sola soluzione possibile: più risorse per l'ambiente e il verde urbano. Sappiamo bene che di questi tempi la coperta è troppo corta. Ragione di più per destinare con equilibrio le risorse a disposizione ai vari settori, secondo un criterio di priorità e utilità. Ridurre l'inquinamento, intervenire sui fattori inquinanti e curare il verde sono una priorità connessa col fondamentale diritto alla salute.
Pare invece che prevalga tuttora la vecchia mentalità che l'ambiente non rende. Durante il tour delle 16 assemblee di quartiere, s'è visto chiaramente. Fra i vari dati proiettati in diapositiva, abbiamo letto che in questi anni all'ambiente sono stati destinati 2.500.000 euro, mentre per lo sport sono stati spesi 8.500.000 euro. Anche per il prossimo futuro lo sport fa la parte del leone: col tesoretto dell'autostrada si finanziano grandi progetti, mentre per l'ambiente non si va oltre le vaghe e nebulose intenzioni.
In uno dei suoi recenti interventi, l'assessore Dalla Pozza lamentava che per sistemare i parchi servirebbero più di 300 mila euro, che ovviamente sono irreperibili.
D'altro lato si trovano oltre 2.000.000 di euro (pari a quando speso per l'ambiente in 4 anni), per cinque tensostrutture ad uso sportivo e non solo. Il costo delle due tensostrutture più grandi è di circa 650.000 euro l'una, mentre le altre tre più piccole costano sui 300.000 euro ciascuna, pari alla cifra necessaria per sistemare i parchi cittadini.
Stupisce il "silenzio assordante" delle associazioni ambientaliste, come sottolineato dagli "Amici della legalità" in una lettera inviata alla stampa.
Ma a questo punto risulta ancora più incoerente restare a capo di un assessorato pesante con risorse segate.

Leggi tutti gli articoli su: Anna Maria Bellesia

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network